Mondiali Sci Cortina, data 2021 resta in piedi

Il sindaco di Cortina Giampiero Ghedina. con le braccia aperte tra ude insegne di sci.
Il sindaco di Cortina Giampiero Ghedina. (ANSA)

BELLUNO. –  Rimettono le lancette all’indietro i Campionati Mondiali di Sci di Cortina che, dopo l’auspicato slittamento nel 2022, per superare l’onda Covid, potrebbero ri-materializzarsi nella data iniziale: il 2021.

Nulla è ancora deciso, perché la Federazione Interazionale dello Sci (Fis) si riunirà i 2 luglio per prendere questa e altre scelte sul prossimo calendario gare. Ma l’orientamento, dicono fonti vicine al dossier, pare essere quello di respingere la proposta italiana di un anno di tempo in più, e confermare  i 15 giorni di gare a Cortina a metà febbraio 2021.

“Tutti sono pronti a realizzare un importante evento per l’Italia e noi porteremo in Consiglio questa chiara volontà e la sottoporremo all’attenzione dei rappresentanti delle altre nazioni. L’attività per la realizzazione dell’evento non si è mai fermata e se la decisione del Consiglio sarà quella di proseguire con le date originarie del febbraio 2021, noi lo faremo” le parole del presidente della federazione sport invernali, Flavio Roda.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, in una dichiarazione all’ANSA, sottolinea che  “le istanze espresse dal Presidente Roda sono assolutamente condivisibili e vanno incoraggiate: se la Fis il 2 luglio deciderà di proseguiré con l’organizzazione dei Mondiali di sci il prossimo febbraio 2021, noi sosterremo la scelta e ci faremo trovare pronti”.

D’Incà evidenzia che “il Governo sta lavorando ininterrottamente e anche nel periodo di lockdown ci siamo confrontati costantemente con la Fisi, cercando anche di ascoltare le ragioni degli atleti – aggiunge -. Senza ostacoli di altra natura, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia, non ci sono ragioni per rimandarli. Saranno un banco di prova fondamentale anche in vista delle Olimpiadi del 2026″.

Pochi mesi davanti, quindi, per finire le infrastrutture, l’ammodernamento degli impianti, delle piste, il rinnovamento degli hotel della conca ampezzana. I Mondiali “green” su cui punta la Fondazione Cortina 2021 presieduta da Alessandro Benetton, pur “obtorto collo”, potrebbero però dare al Veneto e all’Italia una grande occasione: essere il primo grande evento internazionale di sport dopo la pandemia.

La macchina organizzativa a Cortina del resto non si è mai fermata. e in diverse occasioni  gli organizzatori hanno sottolineato che qualunque fosse la scelta la Regina delle Dolomiti era pronta.

In piena emergenza Coronavirus, il 24 maggio scorso, era stato il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, ad annunciare che il presidente della Fisi, Fabio Roda, avrebbe chiesto all’esecutivo Fis di spostare tutto al 2022, anno in cui sono previste anche le Olimpiadi Invernali. Il problema, aveva detto Malagò, non sono tanto le gare, ma tutto ciò che vi gira attorno: il pubblico, gli eventi, e la sicurezza che deve essere garantita.

Su Cortina 2021, kermesse che farà da traino alle Olimpiadi invernali italiane 2026, sono già in ballo circa 500 milioni di investimenti: di questi 270 mln solo di opere infrastrutturali garantiti dall’Anas. Poi vi sono quelli della Fondazione Cortina, quelli del commissario di governo per i Mondiali Luigivalerio Sant’Andrea, dei privati – come per la nuova cabinovia ”Freccia nel Cielo” – e un’altra decina di milioni della Regione Veneto per l’upgrade delle strutture turistiche.

Fare i Mondiali nel 021, con la sicura riduzione della cornice di pubblico, rischierebbe di far saltare l’obiettivo di ticketing di 120mila presenze nelle due settimane di gare. Così è stata cauta oggi la reazione alle indiscrezioni del presidente del Veneto, Luca Zaia.

“Ho sostenuto Roda e Benetton per tentare di spostare i Mondiali di sci al 2022 – ha detto – e ritengo sarebbe la soluzione migliore. Se però, per qualche difficoltà, ci toccasse farli nel 2021, li faremo”.

Zaia tuttavia ha avvertito che “se tornasse l’infezione da coronavirus, si dovrebbero fare quantomeno a porte chiuse. Meglio quindi assicurarsi, perché c’è anche il rischio che li annullino”.