Liverpool è una Fuorigrotta, festa fuochi e polemiche

MIgliaia di tifosi celebrano con fuochi d'artificio e canti lo scudetto dei "Reds" davanti allo stadio Anfield di Liverpool.
MIgliaia di tifosi celebrano con fuochi d'artificio e canti lo scudetto dei "Reds" davanti allo stadio Anfield di Liverpool. EPA/PETER POWELL

LONDRA. – Mentre i giocatori festeggiavano tra canti e balli chiusi in ritiro, giovedì sera – subito dopo la certezza matematica del titolo del Liverpool – attorno ad Anfield si è radunata una folla di migliaia di tifosi per una festa popolare – tra fuochi d’artificio e cori da stadio – durata tutta la notte.

Un tripudio generale, di bandiere e fumogeni, sulle note dell’immancabile You’ll Never Walk Alone (il tradizionale inno del Liverpool), per esorcizzare la fine di quell’insopportabile attesa – 30 anni, dal mito Kenny Dalglish all’eroe Jurgen Klopp – , dall’ultimo titolo nazionale.

Scene di giubilo che hanno ricordato quelle avvenute una settimana fa a Napoli in occasione della conquista della Coppa Italia da parte della squadra di Rino Gattuso. E che – come nel caso napoletano – hanno sollevato polemiche e preoccupazioni per l’assoluta mancanza di ogni tipo di precauzione sanitaria o distanziamento sociale da parte dei supporter.

Come altri maxi-assembramenti ripetutisi negli ultimi giorni nel Regno Unito: dal gigantesco rave-party di Brixton, terminato con i tafferugli con le forze dell’ordine, alle spiagge di Bournemouth prese letteralmente d’assalto dai bagnanti.

Presente fuori dallo stadio, la polizia ha preferito non intervenire per evitare ogni inutile tensione in un momento di gioia collettiva. Contagiosa, non solo nella città di Liverpool.

Dall’Asia al Sud America, dall’Australia fino agli Stati Uniti: i social sono stati invasi dalla moltitudine di messaggi di congratulazione, postati da ogni angolo del pianeta. Gente comune e stelle dello sport o del cinema, come Lebron James e Samuel L. Jackson, che ha postato una sua foto con la maglia dei Reds.

Nel frattempo, dall’albergo in cui aveva seguito la vittoria del Chelsea sul Manchester City dopo un barbecue tutti assieme, emergevano le prime immagini della festa privata della squadra.

A cominciare dal conto alla rovescia, che ha cadenzato gli ultimi istanti della gara di Stamford Bridge: tutti i giocatori in piedi davanti alla televisione in attesa del triplice fischio finale. A documentare i festeggiamenti ci ha pensato il difensore Trent Alexander-Arnold, tramite il suo account Instagram.

Brevi filmati rubati all’esclusività del momento: per via della pandemia di coronavirus, nessuno – ad eccezione dei giocatori stessi, dello staff tecnico e di pochi dirigente accompagnatori – ha potuto unirsi alla festa.

Proseguita all’interno della struttura alberghiera dove una stanza è stata riadattata a discoteca. Tra i più scatenati – anche qui immortalati dallo smart-phone di Alexander-Arnold – l’olandese Virgil van Dijk, con indosso occhiali da sole di beatlesiana memoria, e Jurgen Klopp, insospettabile nella sua destrezza da ballerino.

“Ho sempre ballato meglio di come giocavo a calcio, purtroppo non abbastanza per viverci”, ha poi scherzato il tecnico tedesco, assoluto mattatore della serata. Commosso fino alle lacrime quando ha dedicato questa vittoria a Kenny Dalglish, l’ultimo manager a vincere il titolo nazionale col Liverpool, appunto 30 anni fa.

Lascia un commento