Zanardi, il figlio Niccolò: “Tornerà il tuo sorriso”

Alex Zanardi in una foto d'archivio.
Alex Zanardi in una foto d'archivio. EPA/UWE ANSPACH

SIENA. – Uno scatto di speranza. Una nuova, toccante frase dedicata a papà Alessandro Zanardi. “Mi manca quel tuo sorriso, ma so che lo rivedrò presto, tutti noi lo rivedremo presto”, ha digitato in un nuovo post su Instagram il figlio Niccolò nel silenzio della notte.

Sono parole di forza e di auspicio. La famiglia di Zanardi vive l’estenuante attesa che i medici diano il via libera, il semaforo verde, all’uscita dal coma farmacologico indotto, momento da cui si potranno capire molte più cose sul decorso clinico del campione. É un’attesa snervante.

Ma intanto, comunque potranno andare le cose, Niccolò mostra idee chiare: per lui papà Alex è e sarà per sempre quello che si vede nella foto che ha unito a questo nuovo testo: un atleta in maglia azzurra a braccia alzate e rivolte al cielo mentre, sorridente, taglia il traguardo di una corsa ciclistica.

Un’immagine che va oltre lo sport e esonda nel pieno senso della mvita. Anche il nuovo post ha raccolto un seguito di commenti da ogni parte del mondo. Segni di affetto e di partecipazione provenuti, ancora, dai più svariati paesi e dalle persone più diverse.

Si era visto anche due giorni fa quando, sempre su Instagram, Niccolò aveva postato una foto in cui stringeva la mano del babbo nel letto dell’ospedale di Siena. D’altronde l’emozione suscitata dalla vicenda di Alex Zanardi è tale che persino i familiari del grande sciatore Zeno Colò, di cui il 30 giugno saranno celebrati all’Abetone i 100 anni della nascita, accostano i due sportivi.

“Penso che a mio zio Zeno – dice il nipote Francesco Serarcangeli – sarebbe piaciuto tanto Alex Zanardi, che è un messaggero di vita che ha dimostrato che con la volontà si può raggiungere ogni obiettivo”.

Invece, sugli accertamenti dell’incidente di Pienza la procura di Siena, dopo aver collezionato numerosi interrogatori di testimoni, sta predisponendo gli atti per attivare le perizie tecniche.

Tra l’opinione pubblica è presente la volontà di sapere come sono andate le cose. Annuncia di presentarsi come parte civile in un eventuale processo l’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus col presidente Alberto Pallotti, che afferma: “Siamo pronti ad incaricare un perito per capire bene quale sia stato il ruolo ricoperto dal manto stradale. Perché nessuno parla della condizione del manto stradale?”.

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