Torna la Gioconda, protetta come una star

Il quadro della Gioconda.
Il quadro della Gioconda. (ANSA)

PARIGI. – Dopo oltre 3 mesi trascorsi da sola, fra le pareti dipinte di blu profondo della Sala degli Stati, la Gioconda tornerà ad ammaliare i visitatori dal 6 luglio, giorno di riapertura del Louvre.

Le condizioni per avvicinare Monna Lisa saranno eccezionali: alle normali misure di contenimento della folla che si accalca per ammirarla, si aggiungeranno quelle della sicurezza sanitaria.

A Parigi, a spiccare nella nuova fase di riapertura tra fine giugno ed inizio luglio oltre al celebre museo è anche la Tour Eiffel, il monumento simbolo, meta di 7 milioni di visitatori all’anno.

Per il 2020, causa Covid, ne avrà molti di meno, tutti in mascherina e per ora fino al 2/o piano. E ad eccezione dei più allenati, quasi tutti avranno il fiatone per aver percorso a piedi i gradini, dal momento che gli ascensori non saranno rimessi in funzione per problemi di distanze troppo ravvicinate.

Se nel pieno della pandemia c’era stato anche chi – un mediatico imprenditore – era arrivato a ipotizzare di vendere la Gioconda e altri gioielli dell’arte francese per ripianare le perdite del lockdown, il capolavoro di Leonardo da Vinci torna in primo piano e in tutto il suo splendore anche nel dopo-Covid.

Nel cuore del Louvre, al centro dei corridoi e delle sale che ospitano i capolavori del Rinascimento italiano, Monna Lisa avrà attorno a sé barriere, percorsi e meccanismi di smaltimento della folla degni di una superstar. Fa effetto, in un museo, la serpentina in stile aeroporto che i visitatori – muniti obbligatoriamente di mascherina – dovranno percorrere per arrivare davanti all’opera.

Un labirinto che è stato ingrandito e modificato rispetto a quello che serviva soltanto per fluidificare la folla. Rigidamente divise anche la corsia per entrare nella Sala degli Stati e quella per uscirne, così da limitare al massimo le occasioni di contatto fra le persone.

C’era stamattina un drappello di una cinquantina di persone ad attendere il via per risalire sulla Tour Eiffel. Colorati e festosi turisti brasiliani si sono messi in fila sotto il sole, certo nulla a che vedere con i numeri ai quali era abituata la torre e che, per questa prima fase di ripresa prudente, resteranno un miraggio: “Facciamo in un giorno quello che prima facevamo in un’ora”, hanno spiegato i dirigenti della società di gestione osservando le 700 prenotazioni per la giornata di oggi.

L’Eiffel aveva chiuso addirittura 5 giorni prima del lockdown, anche perché il personale rifiutava di essere esposto a rischi. Ma per arrivare in cima, dove sono necessari gli ascensori che dal secondo piano in poi sono anche più piccoli, bisognerà attendere almeno la fine dell’estate.