Federmeccanica: produzione dimezzata ad aprile

Operai in uno stabilimento metalmeccanico.
Operai in uno stabilimento metalmeccanico. (ANSA)

ROMA. – I lavoratori metalmeccanici portano in piazza del Popolo, a Roma, le oltre 150 crisi delle fabbriche aperte al ministero dello Sviluppo economico, mentre gli industriali avvisano: un’azienda su tre prevede tagli dei dipendenti nei prossimi sei mesi.

L’indagine congiunturale di Federmeccanica registra una produzione dimezzata ad aprile (-54,6% da febbraio) e previsioni nere, per il settore, anche per il prossimo trimestre. Viene presentata proprio mentre inizia, poco lontano, la manifestazione di Fim, Fiom e Uilm “Ripartire dalle 100 vertenze da risolvere per l’industria e il lavoro” che vede fianco a fianco, a distanza di sicurezza, i lavoratori dell’Arcelor Mittal, di Whirlpool, dell’ex Embraco, di Jabil e delle tante crisi irrisolte.

Si prepara un autunno terribile, è il timore del segretario generale dimissionario della Fim Cisl, Marco Bentivogli, “uno dei più terribili della nostra storia”, con la disperazione sociale “alle stelle”. “Se si mette il divieto di licenziare e poi ci sono centinaia di migliaia di imprese che portano i libri in tribunale – dice Bentivogli – voglio che i responsabili del governo rispondano a uno a uno a quei lavoratori a cosa è servito il blocco dei licenziamenti”.

La proroga del divieto di licenziare, dal 18 agosto a finché  sarà necessario, è solo una delle rivendicazioni della piazza, insieme al rilancio degli investimenti pubblici e privati e alla riforma degli ammortizzatori sociali. I sindacati chiedono poi al governo di essere parte della politica industriale e tavoli settoriali dove decidere le strategie.  E, a Federmeccanica, con cui è ripresa mercoledì la trattativa sul contratto nazionale, dicono no ad aumenti di pochi spiccioli.

“Siamo pronti alle mobilitazioni e allo sciopero”, afferma la segretaria generale della Fiom Cgil, Francesca Re David, di fronte a un governo che parla con i sindacati solo di casa integrazione e licenziamenti e pensa che le politiche industriali si fanno con le imprese. “Siamo noi che teniamo aperte le fabbriche”, rivendica Re David.

La situazione, a un mese dalla riapertura dopo il lockdown, è “insostenibile” anche per il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. “Non possiamo aggiungere ogni giorno crisi alla crisi e in ogni crisi migliaia di lavoratori”, dice Palombella citando il disimpegno di Cnh dall’accordo sugli stabilimenti di Brescia e Lecce, annunciato proprio nel giorno del via libera al prestito di oltre 6 miliardi con garanzia pubblica a Fca.

Ai metalmeccanici arriva la solidarietà della segretaria della Cisl, Anna Maria Furlan che scrive su Twitter: “troppe le crisi aziendali aperte da anni. Il Governo batta un colpo”.

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