Atalanta ribalta la Lazio, la Juve è a più quattro

Jose Palomino dell'Atalanta segna il 3-2 contra la Lazio.
Jose Palomino dell'Atalanta segna il 3-2 contra la Lazio. ANSA/PAOLO MAGNI

BERGAMO. – Tra il miglior attacco e la miglior difesa vince il primo (3-2), alla distanza, ribaltando uno score che dopo soli 11′ nel primo tempo sembrava compromesso.

Tra Atalanta e Lazio ha prevalso, con la solita concessione allo spettacolo e alla suspense, la squadra di Bergamo, che corrobora il quarto posto a quota 54 sulle ali della quinta vittoria consecutiva.

Con Ilicic a mezzo servizio e il duo di squalificati Pasalic-Gasperini da una parte, più e il quartetto di assenti Luis Felipe-Leiva-Lulic-Marusic dall’altra, l’incrocio pericoloso sulla duplice via Champions-scudetto prende la strada delle Orobie punendo la condizione non ottimale degli avversari. Che pure per mezzora avevano dato dimostrazione di grande calcio.

Brividi relativi al 2′, quando Immobile cicca un cross basso dalla destra dell’area e al 5′, quando Zapata allarga il rigore in movimento sul rinvio sbagliato di Strakosha con assist di Gomez, ma è in fuorigioco. A sbloccarla ci vuole subito dopo De Roon, che infila la propria porta da centravanti al rovescio sul ribaltamento di fronte di Correa per Lazzari che centra dall’out trovando la deviazione del nerazzurro.

Palomino nell’occasione esce troppo alto su Immobile, mentre il successivo patatrac lo combina Toloi, bravo sì a recuperare sul centravanti ospite nell’asse con Correa (11′) ma anche ingenuo nel sfornare l’assit per il magnifico destro a giro da fuori a scendere di Milinkovic-Savic.

L’undici di Inzaghi è quadrato e taglia i rifornimenti alle due false ali Malinovskyi e Gomez, proponendo ripartenze secche e combinazioni rapide: al 26′ il napoletano allarga di un amen il possibile tris dal limite. Lo scampato pericolo sveglia i bergamaschi, però discontinui: nemmeno un giro di lancetta e Freuler verticalizza per il Papu che in caduta si fa ipnotizzare dal portiere capitolino prima dell’anticipo difensivo in fallo di fondo su Zapata.

Ma è sempre Lazio: l’autore del bis innesca ancora Lazzari che chiama Immobile (28′) al rigore in movimento, sventato dalla mira imprecisa. Scollinata la mezzora Malinovskyi dalla lunga impegna in angolo l’estremo della nazionale albanese; di là (35′) Luis Alberto per Correa che tira in bocca a Gollini.

A riaprirla è il classico gioco alla Gasp da quinto a quinto: Zapata a sette dall’intervallo scarica dal lato corto dell’area per il traversone di Hateboer, pennellato per la schiacciata di testa di Gosens, terzino d’ala all’ottavo centro in campionato.

Chiuso il primo tempo con la conclusione debole ancora di Correa (42′), il destro largo del Papu (43′) e il rasoterra ancora del tedesco su sfondamento del suo centrattacco (45′), bloccato a terra da Strakosha.

Toloi è passato da un bel po’ al centrosinistra della difesa con virata di Djimsiti dall’altro lato e la ripresa si apre con due chance locali al 4′ 5′ Malinovskyi si vede deviare sopra la traversa dal muro laziale la botta al volo su suggerimento di Gomez, quindi Djimsiti manda fuori di destro girandosi sullo scarico di Zapata.

I romani perdono troppi palloni in uscita e il doppio cambio tra 10′ e 15′ Caicedo-Parolo per Correa-Cataldi ridà un po’ di fiato, ma l’Aquila vola davvero bassa e al decimo tiro dalla bandierina l’Atalanta pareggia: la palla in uscita viene catturata da De Roon per il siluro mancino di Malinovskyi sotto l’incrocio di competenza di Strakosga.

É il 21′, in capo a tre minuti il Gasp dalla tribuna ordina Castagne e Muriel per Gosens e Zapata. Dalla girandola di sostituzioni entro dieci minuti entra tra gli altri Ilicic per Malinovskyi e al 34′ serve subito Muriel in piena area: Acerbi salva in corner, ma sugli sviluppi della battuta di Gomez da destra Palomino (35′) di testa completa la rimonta. Bastos e Strakosha vanno a vuoto, al novantesimo Gomez sfida ancora Strakosha che gli para il sinistro su apertura di Muriel.