Cina, progressi con Ue per intesa nel 2020 sugli investimenti

Ursula von der Leyen
La presidenta dell' Ue Ursula von der Leyen. (Europa Today)

PECHINO. – L’accordo sugli investimenti tra Cina e Ue, in discussione dal 2014, sarà firmato nel 2020: Wang Lutong, direttore degli Affari europei al ministero degli Esteri cinese, ha rilevato che “sono stati compiuti progressi nei negoziati. Se diciamo che lo firmeremo quest’anno, lo faremo”.

In un briefing con i media sul 22esimo summit tenuto ieri in videoconferenza, Wang ha ricordato i 29 round negoziali e citato l’ipotesi del trentesimo “forse prima della fine del mese”.

A fine summit, la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha lamentato i rapporti “commerciali e d’investimento sbilanciati” e ha chiesto “maggiore ambizione da parte cinese” per l’accordo bilaterale e “impegni sostanziali” sulle società statali, sulla trasparenza di sussidi e trasferimento forzato di tecnologia.

In più, Pechino “non ha dato seguito all’intesa del 2019” sul maggiore accesso alle società europee in Cina.

Wang, sul punto, ha replicato che sono stati fatti progressi tangibili in settori come il finanziamento ambientale e gli appalti pubblici, e che la pazienza era necessaria.

Sul summit, Wang ha spiegato che ci sono state “discussioni schiette” con la controparte europea, tra cui diritti umani e lo status dell’ex colonia britannica.

Oltre a essere una “questione domestica, la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong vuole rafforzare il modello ‘un Paese, due sistemi’: rispetteremo Hong Kong e i diritti umani, e la sua autonomia non sarà toccata”, ha aggiunto Wang.

Al termine del vertice, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha detto ieri sera di temere che la legge possa “gravemente compromettere il principio ‘un Paese, due sistemi'” e la stessa autonomia di Hong Kong. Abbiamo chiesto a Pechino di riconsiderarla”, ha aggiunto, osservando poi che “la Cina rischia conseguenze molto negative” nel caso in cui i piani sulla sicurezza nazionale vadano avanti.

Sul punto Wang, a un’esplicita domanda nel corso del briefing tenuto in mattinata sul summit, ha ribadito che si tratta di una questione interna e che non c’è alcuna volontà di frenare l’autonomia di Hong Kong.

Lascia un commento