Ue alla Cina, l’accordo sugli investimenti nel 2020

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa.(ANSA/ EPA/PATRICK SEEGER)

BRUXELLES.  – L’Unione europea spinge la Cina ad accelerare l’intesa sugli investimenti entro fine anno, pur insistendo sulla necessità di tutelare i diritti umani e rivedere la controversa legge sulla sicurezza che Pechino ha imposto a Hong Kong.

Il 22esimo vertice Ue-Cina, già rinviato per la crisi del coronavirus, si è tenuto oggi in videoconferenza tra Charles Michel, Ursula von der Leyen ed il premier ed il presidente cinesi, Li Keqiang e Xi Jinping. Un summit “franco, diretto e aperto”, secondo la presidente della Commissione europea, e senza tabù, stando al presidente del Consiglio, per cercare di appianare le storiche divergenze ma anche quelle più recenti, ad esempio legate alla disinformazione sul Covid.

La strada tra Bruxelles e Pechino è lunga e tortuosa e mette l’Ue sotto pressione, intrappolata com’è fra due grandi potenze: gli Usa che chiedono all’Unione di assumere una posizione più dura nei confronti di Pechino, e dall’altra il Dragone con il quale l’Unione intende mantenere aperta la porta verso un partenariato commerciale, ma anche su clima, tecnologia e difesa del multilateralismo.

Von der Leyen, in questo quadro, ha proposto di accelerare i negoziati per l’accordo sugli investimenti. La Cina è un “partner di negoziati, un competitor economico ed un rivale sistemico” e “non si può forgiare il mondo di domani senza una relazione forte” tra Bruxelles e Pechino, ha spiegato la presidente. Le divergenze riguardano gli aiuti di Stato cinesi, le difficoltà d’accesso al mercato, come anche il tema della sovraccapacità cinese nel mercato dell’acciaio.

L’Ue spera inoltre di siglare nelle prossime settimane un accordo sulla protezione delle indicazioni geografiche.

Ma sul tavolo restano i forti attriti sul tema dei diritti umani – un dossier “non negoziabile”, ha sottolineato il capo dell’esecutivo europeo – e sulla legge per la sicurezza nazionale ad Hong Kong. Per la quale, ha precisato anche Michel, l’Unione ribadisce la sua “forte preoccupazione” in quanto mina l’autonomia del territorio e le sue libertà fondamentali.

Da parte sua il premier cinese Li Keqiang ha affermato che la cooperazione con l’Ue supera la concorrenza e che la Cina è disposta ad approfondire sia la cooperazione sul vaccino anti-Covid sia lo sviluppo del trattamento contro la pandemia.

Pechino spera inoltre che l’Unione europea possa allentare le misure di controllo dell’export a carico della Cina, ha aggiunto Li, secondo quanto riferito dalla tv statale Cctv.

Stando all’agenzia Xinhua, Cina e Ue si sono impegnate a concludere l’accordo bilaterale sugli investimenti, in discussione da anni, entro la fine del 2020. “Siamo un’opportunità, non una minaccia. Continueremo ad approfondire le riforme e ad ampliare l’apertura, il che darà all’Europa nuove opportunità e spazi di sviluppo”, è stato l’appello rivolto da Xi.

A fare la sintesi, in serata, è stato l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. L’Ue deve “lavorare con la Cina se vogliamo seriamente affrontare le immense sfide globali di oggi: clima, sviluppo, pace, sicurezza e diritti umani”. Ma, ha precisato lo spagnolo, “i valori e gli interessi dell’Ue” saranno “sempre la priorità”.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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