Impasse sul Decreto sicurezza. Muro M5S alle modifiche

La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese arriva al Senato per l'informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle misure per la nuova fase dell'emergenza da Coronavirus Covid-19
La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese arriva al Senato per l'informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle misure per la nuova fase dell'emergenza da Coronavirus Covid-19, Roma, 21 maggio 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Fumata nera al Viminale dopo la riunione di maggioranza sulle modifiche ai decreti sicurezza. Un’ora e mezzo di confronto – sulla base di un testo presentato dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese – non ha cambiato le posizioni di partenza, con il capo politico e viceministro Vito Crimi a respingere le richieste di Pd, Leu e Iv di smantellare i provvedimenti-bandiera firmati da Matteo Salvini.

Un nuovo incontro è in programma lunedì per cercare di arrivare ad una sintesi che non si annuncia semplice. Intanto, continuano ad intensificarsi le partenze dalle coste africane. La posizione dei Cinquestelle – che governavano insieme a Salvini all’epoca dei decreti – non è cambiata: si può intervenire solo sulle parti del testo oggetto dei rilievi del capo dello Stato, Sergio Mattarella.

E cioè, riducendo le megamulte fino ad un milione di euro per le navi che soccorrono migranti (ripristinando quelle fino a 50mila euro), annullando la confisca dell’imbarcazione ed intervenendo sulla causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di resistenza, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale ripristinando la discrezionalità del magistrato.

Un approccio ‘minimal’ che non accontenta Pd, Leu ed Iv. Il viceministro dell’Interno dem Matteo Mauri, che ha partecipato alla riunione, lo dice chiaro: “non basta accogliere i rilievi del presidente. Noi lavoriamo per azzerare gli effetti negativi dei decreti Salvini che, eliminando la protezione umanitaria, hanno prodotto 30mila irregolari in più. È venuto il momento – aggiunge – di fare i veri decreti sicurezza. Quelli che servono all’Italia e non alla propaganda di qualcuno”.

Posizione condivisa dall’esponente di Leu presente, Federico Fornaro: “i rilievi di Mattarella – sottolinea – rappresentano un utile punto di partenza e non certo un punto di arrivo per una loro riscrittura. Deve essere infatti smontato l’impianto ideologico e propagandistico voluto dall’ex ministro”.

La ministra Lamorgese – come già per la regolarizzazione poche settimane fa – ha cercato una mediazione proponendo un testo che mira a tenere conto delle diverse posizioni in campo e che prevede, tra l’altro, oltre all’intervento sui punti segnalati da Mattarella, la cancellazione delle multe per le Ong imponendo però alle navi di contattare il proprio stato di bandiera; l’ampliamento dei permessi speciali – senza reintrodurre la protezione umanitaria cassata da Salvini – a chi ha gravi problemi psichiatrici, malattie o rischia di subire “trattamenti inumani e degradanti”; il dimezzamento dei tempi di trattenimento nei Cpr (da 180 a 90 giorni); la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale.

Per un altro punto invocato dal centro-sinistra, l’allargamento anche ai richiedenti asilo dell’accoglienza nel sistema Siproimi, si rimanda ad un’ulteriore legge, tenendo conto che fino alla fine dell’anno, questa possibilità è permessa.

Per ora i Cinquestelle non ci stanno ma il confronto riprenderà già lunedì e sarà serrato – anche quotidiano – per arrivare a portare un testo in cdm entro giugno. Critica l’opposizione, con Salvini in testa. Cancellare i decreti, sostiene, “è un altro schiaffo a danno degli italiani, a partire da sindaci e Forze dell’Ordine. Festeggiano i delinquenti come mafiosi e scafisti. Il governo annuncia di voler calare le braghe e subito si moltiplicano le partenze: circa 600 clandestini salpati verso l’Italia nelle ultime ore”.

Mariastella Gelmini (Fi) ricorda che i dl sono stati approvati dal governo Conte 1. “Il presidente del Consiglio, sempre lo stesso, – osserva – ha evidentemente cambiato idea: lo scorso anno firmava quei provvedimenti, adesso li disconosce. E’ surreale”.

Non si arrestano, intanto, le partenze verso le coste italiane. La Sea Watch 3, nella notte ha soccorso altri migranti su un imbarcazione in difficoltà, dopo i 100 di ieri: ora a bordo nella nave della ong tedesca ci sono 165 persone. E a Lampedusa proseguono i microsbarchi autonomi: in poche ore sull’isola sono arrivati 115 migranti su sei imbarcazioni.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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