Mascherine e barriere. Ecco la Pubblica Amministrazione che riapre

Una sede dell'Istituto Nazionale della Prevvidenza Sociale.
Una sede dell'Istituto Nazionale della Prevvidenza Sociale. (ANSA)

ROMA. – I dipendenti pubblici tornano in ufficio. Non tutti subito. Anzi si lavora per assicurare che una fetta importante, almeno il 30%, resti in smart working. Ma le fasi cambiano e adesso per le amministrazioni è arrivato il momento di riaprire i battenti. Posto anche durante il lockdown, i servizi pubblici non hanno figurato tra le attività sospese.

Niente però sarà come prima. E le amministrazioni dovranno garantire oltre al distanziamento di un metro anche mascherine chirurgiche o barriere separatorie. Questo per proteggersi dai colleghi. Se poi c’è di mezzo anche la cosiddetta “utenza esterna”, il pubblico, allora il kit si allarga a guanti o visiere.

A dettare le regole per un ritorno i sicurezza è il nuovo “protocollo quadro” tra il ministero della P.a e i sindacati.

Per ora siamo alle bozze, da limare in questi giorni. Tuttavia l’obiettivo è chiaro: dare delle istruzioni comuni agli enti, riducendo i rischi di contagio da Covid e dando ai dipendenti, ormai abituati allo smart, tutte le assicurazioni del caso, al di là delle polemiche.

A proposto la ministra della P.a, Fabiana Dadone, in un’intervista al Corriere della Sera ha voluto rispondere all’affondo del giuslavorista Piero Ichino, rigettando l’idea che il lavoro agile per gli statali abbia rappresentato una vacanza.

Ecco che se la temperatura corporea, presa con il termoscanner, va oltre i 37,5 gradi non si entra. E non fa differenza se si è lavoratori pubblici o privati cittadini in fila per una pratica. Per gestire al meglio gli spazi ed evitare aggregazioni si mettono sul piatto turnazioni, giornaliere e settimanali.

C’è quindi in ballo il sabato. Si può arrivare anche a limitare i tempi di permanenza all’interno di spazi comuni. Si raccomanda alle amministrazioni di dare un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione della mani. Il pensiero va ai dispenser di gel igienizzante.

Bisogna pensare bene anche alla gestione dei fornitori esterni, mettendo a punto tempistiche e percorsi definiti, è l’avvertimento.