Libia, bimba migrante trovata morta su una spiaggia

La tutina con il disegno di un coniglietto che avvolgeva il corpo di una bimba di pochi mesi trovata morta in ina spiaggia di Libia, dopo un naufragio di migranti.
La tutina con il disegno di un coniglietto che avvolgeva il corpo di una bimba di pochi mesi trovata morta in ina spiaggia di Libia, dopo un naufragio di migranti. (TWITTER/ANSA)

ROMA. – La tutina con il disegno di un coniglietto avvolgeva ancora quel corpo minuscolo senza nome che il mare ha restituito sulla spiaggia di Sorban, lungo la costa libica.

I volontari della Mezzaluna rossa l’hanno ritrovata così: una bimba di pochi mesi zuppa d’acqua e un po’ sporca di sabbia, e l’hanno adagiata su un telo di plastica, una baby body bag per una delle vittime più piccole della guerra che i migranti combattono ogni giorno nel Mediterraneo.

É annegata nel naufragio di sabato scorso a poche miglia al largo di Zawiya, dove sono morte almeno 12 persone che erano a bordo di un gommone sul quale erano stipati in 30. É stata Alarm Phone, la piattaforma che offre assistenza telefonica ai migranti, a dare su Twitter la notizia del naufragio dopo che un parente di un migrante in fuga dalla Libia aveva chiamato per riferire di una barca in pericolo vicino a Zawiya.

E sui social continua a rimbalzare la foto della piccola, il volto oscurato, che ricorda Aylan Kurdi, il bimbo siriano di tre anni annegato in un naufragio analogo e ritrovato su una spiaggia turca. Una storia che commosse il mondo ma che tutti hanno rapidamente dimenticato mentre gli sbarchi e i naufragi continuano a susseguirsi.

Oggi la Sea Watch 3 ha recuperato quasi 100 persone a circa 29 miglia da Zawiya e l’aeroplano Moonbird, della stessa ong, ha avvistato un’altra imbarcazione in difficoltà con circa 70 migranti a bordo. Molte delle persone soccorse, fa sapere l’organizzazione umanitaria tedesca, hanno ricevuto inmediato trattamento medico.

“Stamattina 130 migranti, tra cui donne e bambini, sono stati riportati in Libia dalla Guardia costiera” libica, ha riferito un tweet dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Personale della stessa Oim, ha aggiunto il messaggio della branca libica dell’agenzia collegata delle Nazioni Unite, si è recato “al punto di sbarco per fornire la necessaria assistenza umanitaria”. Ma la morte e la vita restano affidate al caso.

“Black Lives Matter, anche nel Mediterraneo”, hanno scritto gli attivisti di Alarm Phone su Twitter utilizzando lo slogan che ha percorso, in America prima e in tutto il mondo poi, la protesta per l’uccisione di George Floyd e condannando “queste uccisioni senza fine ai confini dell’Europa”.

In tanti hanno ritwittato la notizia della morte della piccola scegliendo un hashtag così difficile da seguire nella vita reale : #RestiamoUmani.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)

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