Brooks ucciso dai due colpi alla schiena, “è omicidio”

Un automobilista vede passare una manifestazione di protesta a New York.
Un automobilista vede passare una manifestazione di protesta contro la brutalitá della polizia a New York, dopo la morte di George Floyd. (ANSA/EPA)

WASHINGTON.  – “Basta, siamo stanchi! Quante proteste serviranno ancora per fermare la polizia violenta e per far sì che la prossima vittima non sia vostro cugino, vostro fratello, vostro zio, vostro nipote, il vostro amico o il vostro compagno?”.

Il grido di dolore della famiglia di Rayshard Brooks, il 27enne afroamericano ucciso da due agenti ad Atlanta, è affidato alle parole della nipote della vittima, Tiara, mentre per le strade della città in migliaia continuano incesantemente a manifestare e a chiedere giustizia per quello che viene considerato a tutti gli effetti un omicidio.

Lo afferma con forza Stacey Abrams, probabile candidata vicepresidente di Joe Biden, la pasionaria che è arrivata ad un soffio dal diventare la prima governatrice donna e afroamericana della Georgia.

E i risultati dell’autopsia sul corpo di Brooks sembrano rafforzare la tesi dell’omicidio, sposata dai legali della famiglia della vittima: fatali per Rayshard sono stati due colpi di pistola sparati alla schiena, mentre fuggiva, freddato alle spalle da uno degli agenti che lo avevano fermato.

Due pallottole che hanno compromesso organi vitali e causato una violenta emorragia. “Un comportamento senza alcuna giustificazione verso una persona che non rappresentava alcuna minaccia”, spiegano gli avvocati dei familiari.

Intanto la moglie di Rayshard, Tomika Miller, con in braccio la figlia piange in diretta tv e chiede l’arresto inmediato degli agenti coinvolti, ancora a piede libero nonostante il poliziotto che ha sparato sia stato licenziato in tronco e il capo della polizia di Atlanta, una donna, si sia dimessa.

La decisione sugli eventuali capi di accusa dei due agenti è attesa nei prossimi giorni, ha spiegato il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Paul Howard, sottolineando come dalle immagini emerge che “Brooks non sembra rappresentare una minaccia per nessuno”.

E il fatto che l’intervento degli agenti sia il risultato di un’escalation nei toni, ha aggiunto, “è irragionevole”.

Intanto altre morti sospette vengono alla luce in varie parti del Paese. A Los Angeles un ragazzo afroamericano di 24 anni è stato trovato impiccato ad un albero e si indaga per appurare se sia trattato di suicidio o omicidio. A New York, nel Bronx, un altro afroamericano è stato trovato carbonizzato con le mani legate: anche qui si indaga per verificare se si tratti di un omicidio a sfondo razziale.

Nel frattempo non solo ad Atlanta, ma in tutta America, si continua a protestare, giorno e notte. Le ultime imponenti manifestazioni a San Francisco, dove il Bay Bridge è stato bloccato da migliaia di persone, e a Washington, dove altre migliaia di persone hanno portato la protesta ancora una volta davanti alla Casa Bianca, contestando il presidente Donald Trump di ritorno dalla sua residenza in New Jersey dove aveva festeggiato il suo compleanno.  Strade invase anche a New York e Los Angeles.

Il tycoon appare sempre più assediato dall’ondata di proteste, a cui continua a contrapporre il suo “law and order” ossessivamente ripetuto su Twitter. Mentre il nuovo picco di contagi da coronavirus in almeno 18 Stati Usa mette fortemente in discussione la ripresa dalla sua campagna elettorale.

Forti le pressioni delle autorità sanitarie perché cancelli o rinvii il comizio di Tulsa, in Oklahoma, fissato per il 20 giugno: troppo pericoloso. La risposta del tycoon, per ora, sempre su Twitter: “Quasi un milione di persone ha chiesto il biglietto per il comizio di sabato sera a Tulsa, in Oklahoma!”. Non sembra demordere dunque, mentre la Fda ha ritirato l’autorizzazione all’uso di due controversi farmaci contro il coronavirus promossi dal presidente, l’idrossiclorochina e la clorochina: non hanno superato i recenti test clinici e i medici.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)