Due fratelli imprenditori uccisi nel nisseno, è giallo

Pattuglia della scientifica dei Carabinieri a Caltanissetta.
Pattuglia della scientifica dei Carabinieri a Caltanissetta. (Ufficio Stampa Carabinieri)

CALTANISSETTA. – E’ un vero e proprio rebus per gli investigatori il duplice omicidio avvenuto ieri sera nelle campagne di Delia, un paese della provincia di Caltanissetta, in contrada Deliella, dove sono stati scoperti i corpi di Filippo La Monaca, 74 anni e quello carbonizzato del fratello Calogero, di 76, entrambi noti imprenditori agricoli di Canicattì.

I due cadaveri sono stati trovati a circa cento metri di distanza l’uno dall’altro. Il corpo di Filippo La Monaca era riverso per terra all’interno del cascinale di campagna di famiglia, con la testa fracassata. Poco distante, alcune pietre ancora sporche di sangue, quelle utilizzate, secondo gli investigatori, per uccidere l’imprenditore.

Ancora più orrenda la fine del fratello Calogero, trovato sotto la sua auto data alle fiamme ormai completamente carbonizzato, tanto che gli investigatori non hanno ancora ufficializzato il riconoscimento della vittima anche se non sembrano nutrire dubbi.

Sono proprio le condizioni del secondo cadavere a rendere ancora più difficile il lavoro dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caltanissetta nella ricostruzione della dinamica dei fatti. Di certo c’è che i due imprenditori, incensurati, conducevano una vita normale.

Ieri dopo pranzo, come di consueto, si erano recati in campagna per dar da mangiare agli animali. Allarmati dal loro ritardo, i familiari hanno contattato i carabinieri che contemporaneamente erano stati allertati, intorno alle 22, dai residenti della zona che avevano visto un’auto in fiamme, quella sotto la quale è stato rinvenuto il cadavere di Calogero.

I carabinieri guidati dal comandante provinciale, il colonnello Baldassare Daidone, al momento non escludono alcuna ipotesi. La pista più accreditata è quella del duplice omicidio ma non si esclude neppure quella, seppur remota, di una lite familiare sfociata in un omicidio-suicidio. L’assassinio, a colpi di pietre almeno in uno dei due casi, sembrerebbe escludere infatti che si tratti di un delitto pianificato.

Sul posto anche i carabinieri del Ris di Messina che stanno passando al setaccio la scena del crimine. La Procura di Caltanissetta, nelle prossime ore, disporrà l’autopsia su entrambe le salme che potrà fornire risposte certe su quello che, al momento, appare come un rompicapo.

Gli inquirenti stanno anche scandagliando alcuni vecchi episodi che riguardano il contesto familiare delle due vittime: Filippo e Calogero La Monaca, infatti, avevano perso trent’anni fa un altro fratello, Antonio, 49 anni, ucciso il 27 dicembre del 1990 a colpi di pistola davanti a un bar del centro di Canicattì. Un agguato di stampo mafioso sul quale però non è mai stata fatta chiarezza.

I La Monaca sono una famiglia abbastanza nota a Canicattì: due sorelle sono titolari di una rinomata gioielleria, mentre Calogero era anche stato assessore comunale ai Lavori pubblici nella seconda metà dagli anni 90 . Proprio in quel periodo un incendio doloso aveva prima distrutto la sua casa di campagna poi, un anno dopo, la sua auto parcheggiata nel centro del paese. E forse non è un caso che sempre il fuoco è stato utilizzato per sfregiare il suo corpo fino a renderlo irriconoscibile.

(di Rita Cinardi/ANSA)

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