La Corea del nord interrompe tutti i contatti con Seul

Una foto rilasciata dalla agenzia ufficiale North Korean Central News Agency (KCNA) mostra al leader di Corea del Nord Kim Jong Un in visita d'ispezione a una unitá di difesa.
Una foto rilasciata dalla agenzia ufficiale North Korean Central News Agency (KCNA) mostra al leader di Corea del Nord Kim Jong Un in visita d'ispezione a una unitá di difesa. Immagine d'archivio. (ANSA/EPA/KCNA)

ROMA.  – Alcuni attivisti nei giorni scorsi sono riusciti a far arrivare dei volantini con testi anti-Pyongyang dalla Corea del Sud a quella del Nord. L’ira di Kim jong-un non si è fatta attendere. Le autorità nordcoreane hanno annunciato le contromisure: a partire dalla mattina di martedì sono stati interrotti tutti i collegamenti politici e militari tra Corea del Nord e la “nemica” Corea del Sud. Anche la linea diretta tra i leader delle due Nazioni è stata chiusa. Fino a nuovo ordine.

“Siamo giunti alla conclusione che non è necessario sedersi faccia a faccia con le autorità sudcoreane e non vi è alcun problema da discutere con loro, poiché hanno solo suscitato il nostro sgomento”, ha affermato l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna.

Significativo il fatto che la Kcna abbia precisato la decisione di chiudere in particolare l’ufficio di collegamento, situato nella località nordcoreana di Kaesong, vicino al confine con la Corea del Sud e allestito nel 2018 in base ad un accordo raggiunto tra i due per ridurre le tensioni bilaterali.

In realtà l’ufficio di collegamento era stato chiuso già nel gennaio scorso, a causa dell’emergenza coronavirus, ma i contatti erano proseguiti comunque, con due telefonate quotidiane tra le due parti. Fino a lunedì mattina, quando i funzionari a nord della frontiera per la prima vota in 21 mesi non hanno risposto al telefono.

In passato era già successo che nel nord arrivassero volantini anti-Pyongyang. I disertori della Corea del Nord rifugiatisi al sud occasionalmente liberano nel vento dei palloncini che trasportano oltre frontiera testi critici o di condanna del regime comunista nel Nord. Diversi osservatori si domandano quindi come mai questa volta ci sia stata una reazione così dura.

Secondo Laura Bicker, corrispondente da Seul di Bbc News, è possibile che l’attuale presa di posizione non riguardi solo i volantini, ma che faccia piuttosto parte di un piano più ampio di Pyongyang. La Corea del Nord potrebbe voler creare una crisi per poi usare la tensione come leva nelle discussioni successive.

I rapporti tra Pyongyang e Seul avevano segnato un netto miglioramento nel 2018, quando i leader di entrambi i paesi si sono incontrati tre volte. Poi i contatti hanno iniziato a deteriorarsi dopo il fallimento del vertice tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad Hanoi, l’anno scorso.

E resta comunque il fatto che i due Paesi sono ancora tecnicamente in conflitto, perché la guerra di Corea del 1950-1953 si concluse con un armistizio, piuttosto che un vero trattato di pace.

(di Stefano de Paolis/ANSA)

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