Cancelli chiusi per Balotelli, è guerra col Brescia

Balotelli scaglia il pallone verso la curva in un gesto di stizza per insulti razzisti di tifosi, nella partita Brescia-Verona.
Balotelli scaglia il pallone verso la curva in un gesto di stizza per insulti razzisti di tifosi, nella partita contro il Verona.Immagine d'archivio.(calcio.fanpage.it)

BRESCIA. –  Dalla guerra fredda a un apertissimo braccio di ferro, ricco di colpi di scena e sempre in aggiornamento. È questa l’evoluzione del rapporto tra il Brescia e Mario Balotelli. E dopo la mossa di Massimo Cellino che ha richiesto l’arbitrato per provare ad ottenere la risoluzione unilaterale del contratto con Balo, si aspettava la prima risposta del giocatore che venerdì, quando ha ricevuto la comunicazione ufficiale dalla società circa la volontà di interrompere il rapporto con lui, era in malattia.

Con una diagnosi di gastroenterite acuta per sei giorni di prognosi certificati dal medico di base della madre di Mario.   A lui il giocatore si era rivolto dopo aver provato inutilmente – questa la sua ricostruzione – a contattare il medico sociale del Brescia al quale sarebbe stato dato l’input di non rispondergli. E proprio quel certificato medico è diventato oggetto di una nuova puntata della querelle.

Stamattina infatti Balotelli si è presentato al campo d’allenamento del Brescia convinto di potersi allenare (è a tutti gli effetti un tesserato dunque ne ha pieno diritto), ma è stato rimandato a casa. E nel pomeriggio era tra i partecipanti della manifestazione contro il razzismo organizzata anche a Brescia, in Piazza della Vittoria, per chiedere giustizia per George Floyd. Mario ha pubblicato un post su Instagram che lo ritrae in piazza in compagnia del fratello e di un gruppo di amici.

“Il giocatore aveva ancora un giorno di malattia e ci ha fatto sapere solo ieri sera alle 21.30 via mail di essere pronto a tornare. Non ci sono stati i tempi tecnici per organizzare la seduta e avvisare l’Inps per le necessarie coperture assicurative” ha fatto sapere il Brescia dopo aver congedato Balotelli – a questo punto atteso domani – che passando di fianco ai giornalisti ha detto polemico: “Ora scrivete che anche oggi non mi sono voluto allenare…”.

E a proposito del giocatore, la sua versione è che il certificato medico era datato 3 giugno e che pertanto già da oggi era scaduto dandogli diritto a tornare al lavoro. Ancora contrasti, che fanno immaginare una battaglia senza esclusione di colpi davanti al collegio arbitrale, anche se nonostante tutto non è da escludere un altro vero colpo di scena: overo che le parti provino a trovare un’intesa per evitare uno scontro in aula durissimo e lunghissimo e che non gioverebbe a nessuno, a prescindere dai torti e dalle ragioni.

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