Pau Donés, con gli Jarabe de Palo conquistò l’Italia

Pau Donés in una foto d'archivio.
Pau Donés in una foto d'archivio. EPA/ELVIS GONZALEZ

ROMA. – Pau Donés, cantante e leader dei Jarabe De Palo, non c’è più. Si è arreso a 53 anni a un cancro al colon che gli era stato diagnosticato nel 2015. Evidentemente le cose sono precipitate negli ultimi giorni: qualche settimana fa, dopo un periodo di pausa, aveva annunciato l’intenzione di tornare alla musica, come solista.

La scorsa estate era stato in Nepal in una missione umanitaria. Pau era molto amato in Italia e non soltanto per il successo avuto da canzoni come “La Flaca”, la ballata scritta dopo un viaggio a Cuba che ha fatto il giro del mondo, “Bonito”, “Depende”, “Agua”: qui aveva molti amici, aveva stretto legami con colleghi con i quali aveva collaborato come Jovanotti, Niccolò Fabi, Kekko Silvestre dei Modà, Fabrizio Moro ed Ermal Meta. Proprio Jovanotti ed Ermal Meta lo hanno ricordato con messaggi accorati.

“Mi mancherai tantissimo amico e maestro. Niente cancellerà i momenti bellissimi vissuti insieme, la bella musica, le mangiate e le bevute, le chiacchierate infinite, la forza che ci siamo dati reciprocamente. Conoscerti ed esserti amico è stato un grande regalo. Dove sei ora? Mi è difficile crederci”, ha scritto Jova sui social. “Nooooooo Pau nooooooo. Mi hai spezzato in due”, il dolore di Ermal Meta.

Donés aveva fondato i Jarabedepalo (è questa la grafia giusta) al principio degli anni ’90, inseguendo il progetto di una band che suonasse una musica latina originale, frutto di una sintesi tra la tradizione dei cantautori catalani, il rock, il reggae, la musica cubana e il flamenco, coniugandola con testi ispirati alla tolleranza, al senso di umanità, all’allegria di chi vive senza pensare a barriere e differenze.

Il botto arriva nel 1996 con “La Flaca”, una canzone che racconta la sua avventura con una ragazza cubana conosciuta per caso all’Avana e diventata la protagonista del video. Un successo incredibile: il brano diventa un piacevole tormentone ancora oggi rimasto impresso nella memoria. Quel ragazzo dal passato turbolento diventa una star, ma a colpire non è soltanto il suo talento artistico ma anche la sua carica umana, la sua energia positiva, la sua apertura nei confronti degli altri.

La malattia l’ha vissuta con coraggio, raccontandola. Aveva annunciato di essere guarito e, dopo un anno di pausa preso per stare con la figlia nella sua casa di Formentera, era pronto a ricominciare. Purtroppo quel male terribile ha avuto il sopravvento. L’affetto con cui la ricordano gli amici e i colleghi fa capire che Pau Donés era un uomo fuori dal comune.

(di Paolo Biamonte/ANSA)

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