Ufficiale, Usa in recessione. Allarme Banca Mondiale

Economia Usa in crescitaa.
Economia Usa in crescita ANSA/ANDREW GOMBERT

NEW YORK.  – É ufficiale: gli Stati Uniti di Donald Trump sono scivolati in recessione in febbraio al termine di un’espansione record durata 128 mesi. La certificazione del National Bureau of Economic Reserach (Nber), l’arbitro delle recessioni americane, arriva nel giorno dell’allarme crescita lanciato dalla Banca Mondiale che prevede per l’economia mondiale una contrazione del 5,2%, ovvero la maggiore dalla Seconda Guerra Mondiale.

“Resta incertezza e i rischi al ribasso sono predominanti”, dice l’istituto di Washington mettendo in guardia sulla possibilità che nel caso in cui le condizioni negative prevalessero la contrazione dell’economia mondiale potrebbe toccare l’8%.

“Il Covid-19 potrebbe far sprofondare la maggior parte delle economie in recessione nel 2020, con il reddito pro capite atteso contrarsi nella maggior parte dei paesi per la prima volta dal 1870”, aggiunge la Banca Mondiale secondo la quale il crollo del pil – che nelle economie emergenti e in via di sviluppo è il primo da 60 anni – si tradurrà in un balzo della povertà estrema nella quale potrebbero scivolare fra i 70 e i 100 milioni di persone.

L’allarme che arriva da Washington si aggiunge a quello del Nber, l’organismo che determina quando le recessioni negli Stati Uniti iniziano e finiscono su una base di fattori, inclusa la disoccupazione. Secondo gli analisti invece una recessione è definita da due trimestri consecutivi di contrazione.

“La dimensione senza precedenti del calo dell’occupazione e della produzione, e la sua ampia estensione a tutta l’economia, fa sì che questo episodio sia designato come recessione, anche se dovesse rivelarsi più breve delle precedenti contrazioni”, mette in evidenza il Nber.

Per Trump, nell’anno elettorale, si trata di una cattiva notizia anche se, almeno per ora, Wall Street sembra “sostenere” il presidente continuando a correre nonostante il coronavirus e aggrappandosi alla riapertura dell’economia. Un’economia che, a livello globale, è in difficoltà. Jan Hatzius, il capo economista di Goldman Sachs, ritiene che a livello mondiale “questa è quasi certamente la più profonda recessione” dalla Seconda Guerra Mondiale.

Ma è probabilmente la più breve: nella banca dati del Nber non figura alcuna recessione di durata inferiore ai 6 mesi dalla metà del 1800.

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