Immuni, niente da fare se telefono è incompatibile

Adolescenti con smartphone in mano
Adolescenti con smartphone in mano. (ANSA)

ROMA. – Tra polemiche e inciampi tecnici, Immuni procede verso il test che prenderà via l’8 giugno in quattro regioni – Abruzzo Liguria, Marche e Puglia – e che anticipa il funzionamento a pieno regime su scala nazionale dal 15 giugno. La app per tracciare i contagi ha raggiunto un milione e mezzo di download sebbene al momento sia off-limits per gli smartphone Huawei, che sono in mano a circa il 20-25% degli italiani.

Non mancano poi i problemi a livello locale, con il Piemonte che si è unito al Veneto e al Friuli Venezia Giulia nel mettere in dubbio l’utilità dello strumento, mentre crescono le lamentele di chi prova a scaricare l’app ma ha un telefono non compatibile. É ormai alle spalle, invece, lo scivolone sulle immagini sessiste, con gli sviluppatori che anzi hanno deciso di fare un nuovo passo in avanti: nel restyling della veste grafica arrivano anche le figure stilizzate di persone dalla pelle nera.

Ai dubbi degli italiani, gli sviluppatori di Immuni hanno deciso di rispondere aggiornando la pagina web di domande e risposte (Faq), in cui spiegano che “senza uno Smartphone compatibile, purtroppo non si può scaricare e usare l’app”. É la tecnologia messa a disposizione da Apple e Google che determina quali sono i dispositivi compatibili, e “al momento non possiamo superare queste limitazioni”.

Gli smartphone non compatibili, tuttavia, non sono poi molti. Dal lato Google sono tagliati fuori i telefoni con sistema operativo Android 5, rilasciato nel 2014, o versioni precedenti. In Italia, secondo i dati di StatCounter relativi a maggio 2020, 9 smartphone e tablet Android su 10 (91%) hanno una versione del sistema operativo più recente, dunque in grado di ospitare l’app. E’ poi fondamentale che lo smartphone abbia la tecnología Bluetooth Low Energy.

Dal lato Apple, non sono compatibili con Immuni gli iPhone 6, lanciati nel lontano 2014 e presumibilmente usati da una piccola percentuale di persone, o i modelli precedenti. Perché Immuni funzioni serve l’ultima versione del sistema operativo, iOS 13, che sempre per StatCounter è già sul 77% degli iPhone e iPad italiani.

Il problema più grande, anche se temporaneo, per ora è quello rappresentato dai telefoni di Huawei e del suo brand Honor. Nelle Faq di Immuni si spiega che “i difetti non sono dovuti all’app” e si assicura che Google “sta lavorando per trovare al più presto una soluzione”.

La diffusione dei telefoni Huawei lungo la Penisola resulta elevata. In Italia Android detiene i tre quarti del mercato degli smartphone (la parte restante sono iPhone). Secondo i dati di Gfk, circa uno smartphone Android su tre nel Paese sarebbe a marchio Huawei. Il problema, che dovrebbe essere risolto in settimana, arriverebbe perciò a interessare fino a un quarto degli smartphone in circolazione.

(di Laura Giannoni/ANSA)

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