Calcio venezuelano, Filgueira: “Il giorno che ho giocato con la maglia della Celeste”

Filgueiras con la maglia del Elche. foto cortesia

CARACAS – C’é una maglietta nel mondo del calcio che é stata fatta con pezzettini di cielo. Durante la sua storia é stata indossata da campioni, anzi guerrieri come Héctor “el manco divino” Castro, Obdulio, Juan Eduardo Hohberg (noto per aver avuto un infarto durante la semifinale di un mondiale), Enzo Francescoli, Marcelo Zalayeta, Edinson Cavani ed altri. Se ancora non l’avete capito stiamo parlando della maglia della nazionale uruguaiana.

C’é un giocatore che sicuramente non troveremo negli almanacchi della storia del calcio charrúa, ma per una partita, ha avuto l’onore di indossare questa “armatura”, il giocatore in questione é Manuel Filgueira. Questo calciatore nato a La Coruña, ma emigrato in Venezuela quando aveva 7 anni.

Era il 1966 e la nazionale uruguaiana era in Venezuela per prepararsi a disputare il mondiale che in quell’anno doveva disputarsi in Inghilterra.

“Prima di intraprendere il viaggio verso Londra, la nazionale charrúa giocò una partitella di allenamento nello stadio Olímpico contro il Deportivo Galicia. Io, a quei tempi, giocavo con lo Sporting Coruñés, che era una filiale del Galicia. Nel secondo tempo, Ondino Viera, che era l’allenatore della Celeste, aveva bisogno di un giocatore per completare gli undici. Uno dei suoi calciatori, di nome Bebecé si era infortunato. Lui parló con Poroto Brito, che era un suo paesano, per vedere se gli prestava un giocatore. Ricordo di aver giocato come punta sinistra, mentre il mio ruolo naturale era centrocampista” spiega durante una chiacchierata telefonica Filgueira.

“Sapete con chi ho avuto l’onore di giocare? Don Pedro Virgilio Rocha. Lui fu il primo che parló con me quando ho messo la maglietta celeste. Mi disse: Pibe (ragazzo, ndr)! Non affrettarti. Gioca come sai fare te! Sfortunatamente di quel giorno di gloria non mi rimane che una foto, me la maglietta quest’ultima non ho avuto il coraggio di chiederla” confessa il calciatore nato a La Coruña.

In quella nazionale che scese in campo all’Olímpico c’erano campioni come il portiere Ladislao Mazurkiewicz, Pablo Forlán (padre de Diego, ex Atlético de Madrid ed Inter), José “Pepe” Sasia (in Venezuela fu allenatore dell’Estudiantes de Mérida) e Pedro Rocha.

(di Fioravante De Simone)