F1: Carey, anche se c’è un contagio Gp si correranno

I piloti della Ferrari Charles Le Clerc (S) e Carlos Sainz jr. (D).
I piloti della Ferrari Charles Le Clerc (S) e Carlos Sainz jr. (D). ANSA

ROMA. – La Formula 1 a prova di Covid-19. “In caso di un contagiato nel circus, i Gran premi non saranno annullati, abbiamo un protocollo per evitare di fermarci di nuovo”, promette, ma è anche un auspicio, il boss della Formula 1, Chase Carey, ad un mese esatto dall’accensione dei motori per le prove libere del Gp d’Austria del 5 luglio.

Se il virus sembra fare meno paura, l’organizzazione si è preparata ad affrontare eventuali, limitate emergenze come quella che bloccò all’ultimo il Gp d’Australia lo scorso marzo e poter così chiudere almeno la serie delle prime otto gare già fissate, tutte in Europa.

A confermare che i motori si stiano scaldando per la ripartenza, arrivano intanto anche le parole di Carlos Sainz che annuncia di che non sarà la seconda guida in Ferrari. Si parla dell’anno prossimo, ma i puntini sulle “i” lo spagnolo ha preferito piazzarli in anticipo. “Non ho firmato nulla che mi stabilisca nella posizione di seconda guida. Nel mio contratto c’è scritto che il team sta sopra al pilota, però non c’è nulla a proposito di “secondo” o appoggio a qualcun altro. Ciò che so è che darò tutto per la Ferrari”, ha detto il figlio del campione del mondo di rally in una intervista a  Radio Marca.

Sainz, al volante ancora della McLaren, non vede l’ora di tornare in pista: “Ho un tale desiderio di gareggiare che mi è venuta voglia di stare sul simulatore, cosa che di solito non mi piace. Quindi immaginate quanto mi vada di tornare a competere. Certo sarà strano un gp senza pubblico, però quando saremo dentro la vettura non ne avvertiremo l’assenza”.

Il pilota non prende in considerazione i rischi di un possibile ritorno di fiamma del virus, ma anche il suo team debe aver preso tutte le precauzioni del caso, seguendo le particolareggiate linee guida, sciorinate in quasi 90 pagine, predisposte per l’occasione. “Se un pilota o un componente di una scuderia dovesse essere contagiato, saranno disponibili i sostituti”, ha spiegato Carey.

La gamma di scenari è troppo ampia per poter prevedere tutto, “ma anche se una squadra non fosse in grado di correre, questo non annullerebbe la validità del gran premio”, ha assicurato.

Il Gp austriaco il 5 luglio sarà la prima di otto gare europee che saranno disputate nell’arco di due mesi, e si concluderanno con il Gran premio d’Italia il 6 settembre.  mIl resto della stagione non è stato confermato a causa delle incertezze della situazione del coronavirus nei paesi coinvolti, ma Carey è fiducioso che la stagione avrà tra le 15 e le 18 gare. Entro la fine di giugno sarà presa una decisione sul calendario definitivo.

Lascia un commento