Riaprono caffè e bistrot, Parigi in festa

Un caffé con tavolini all'aperto ,a Parigi.
Un caffé con tavolini all'aperto ,a Parigi. (ANSA)

PARIGI. – Giornata di festa a Parigi en el resto della Francia. Dalla riva destra alla riva sinistra della Senna parigini di nascita, d’adozione o semplicemente di passaggio ritrovano il gusto di sorseggiare un caffè, un bicchiere di vino o una birra ai tavolini esterni di bar e bistrot, dopo quasi tre mesi di confinamento dovuto alla guerra al coronavirus.

Un rito liberatorio a cui anche qui, nell’unica capitale europea gemellata con Roma nonché simbolo del cosiddetto “art de vivre” – lo stile di vita francese così vicino a quello italiano – per lungo tempo si è dovuto rinunciare dinanzi all’imperativo di fronteggiare il nemico invisibile.

“La riapertura di caffè, hotel e ristoranti segna il ritorno dei giorni felici! Nessun dubbio che i francesi saranno presenti all’appuntamento per ritrovare questa parte dello spirito francese, della nostra cultura e del nostro “art de vivre”. In questi tempi difficili lo Stato continuerà a sostenere questo settore”, ha assicurato il presidente Emmanuel Macron, plaudendo in un tweet pubblicato a metà giornata all’inizio della “fase 2” che vede, tra l’altro, anche la riapertura di parchi e giardini.

In tv, in radio, sui social è tutto un fiorire di reportage o testimonianze sul piacere della “première gorgée” – il primo sorso di petit noir (caffè) o altro – seduti “en terrasse”, vale a dire ai tavolini di bar, bistrot e brasserie. Come in Italia, gli spazi sono stati riallestiti seguendo rigide norme di distanziamento sociale imposte dal governo, il che è una piccola rivoluzione per una città in cui nell’era pre-Covid lo spazio vitale tra un cliente e l’altro era ridotto ai minimi termini, se non inesistente.

Seduta da Chez Prune, caffè ormai evergreen del Canal-Saint-Martin, Charlotte, 30 anni, dice di aver messo la sveglia “solo per questo” dopo aver scontato settimane di confino in un mini-appartamento, senza balcone né spazi esterni.

Una situazione simile a quella vissuta da tanti suoi concittadini di una delle metropoli più affollate al mondo, con i prezzi dell’immobiliare alle stelle e la stragrande maggioranza delle popolazione residente in piccole abitazioni spesso non superiori ai 30-40 metri quadri. Philippe, 61 anni, dice di essere “sempre stressato da questo virus” ancora presente in città.

Attento al rispetto del distanziamento, si gusta tuttavia questo momento unico. “E’ un grande piacere, come un’impressione di libertà ritrovata”, racconta. Speranza e felicità anche dall’altra parte della Senna, sulla rive gauche, come al Café de Flore, storico ritrovo per generazioni di intellettuali e scrittori che da questa mattina alle 7.30 ha riaperto i tavolini affacciati sul Boulevard Saint-Germain.

Nulla di più simbolico per questa istituzione della cultura francese ed europea mentre tutta Parigi sembra aver voglia di festeggiare ancora a lungo in questa splendida giornata di sole con un cielo azzurro da primavera romana. E forse non è un caso se le due città siano legate da un antico gemellaggio exclusivo siglato il secolo scorso con il motto “Solo Roma è degna di Parigi. Solo Parigi è degna di Roma”.

(di Paolo Levi/ANSA)

Lascia un commento