Colosseo e Musei Vaticani riaprono dopo il lockdown

Dopo 84 giorni di chiusura per il lockdown, riapre al pubblico il Colosseo,
Dopo 84 giorni di chiusura per il lockdown, riapre al pubblico il Colosseo, Roma, 1 giugno 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – “Vogliamo che sia un segno di speranza, pace e rinascita”. La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, saluta così la riapertura dell’Anfiteatro Flavio dopo 84 giorni di chiusura per il lockdown. Un ritorno al pubblico in sicurezza: prenotazione obbligatoria, biglietto acquistato online, gruppi fino a 14 persone che entrano scaglionati ogni 15 minuti e sempre accompagnati, termoscanner intelligenti che, oltre a misurare la temperatura, riconoscono se il visitatore porti o no la mascherina.

Al di là del Tevere, prenotazione e mascherina obbligatorie e termoscanner anche all’ingresso dei Musei Vaticani, uno dei principali poli museali del mondo, che riapre oggi i battenti per 1600 visitatori.

“La visita al Colosseo è nel segno dell’accoglienza, dell’accessibilità e della sicurezza – spiega Alfonsina Russo -. Siamo pronti ad accogliere il nostro pubblico proprio per farlo emozionare”. Gli orari di apertura ora vanno dalle 10.30 alle 19.15, “per non gravare sull’ora di punta della mobilità”.

Si inizia “una sperimentazione che andrà avanti fino al 30 giugno, poi valuteremo se ampliare sia gli orari sia i servizi. Stiamo studiando anche la possibilità di visite serali, a tema e eventi musicali”.

Oltre al biglietto da 16 euro valido 24 ore viene introdotto per la prima volta il biglietto ‘Art’ al costo di 9.50 euro, usufruibile tutti i giorni dalle 14: “Un’agevolazione rivolta soprattutto ai residenti, che potranno godere a passo lento del Colosseo, ma anche del Foro Romano e del Palatino”.

Per visite consapevoli è anche a disposizione un’app da scaricare gratuitamente. Due i percorsi a disposizione: ‘Il Colosseo si racconta’, che prevede l’affaccio ai sotterranei del primo ordine, la salita al secondo ordine; l’attraversamento dell’esposizione permanente sulla storia del monumento dall’inaugurazione nell’80 d.C. fino al 20/o secolo e l’affaccio alla terrazza Valadier, per un tempo stimato di circa 45 minuti.

Per il biglietto Art, invece, c’è il percorso Colosseo Arena, che consente la visita nel primo ordine, l’arrivo sull’arena e l’affaccio ai sotterranei con il regalo per il visitatore delle scoperte fatte durante il lockdown: graffiti che raccontano la storia del Colosseo nel periodo dell’abbandono, dal medioevo al 1600 circa, in cui il monumento era quasi un quartiere residenziale.

Per il Foro romano, invece, sono previsti quattro percorsi: la piazza del Foro Romano, con la visita alle Basiliche Emilia e Giulia (40 minuti di durata); ‘Passeggiando sulla via Sacra’ (un’ora e mezza); la visita al Palatino (due ore); Alle origini di Roma.

“Con il lockdown si è interrotto il rapporto vivificante con nostro pubblico. Avevamo in media 20 mila visitatori al giorno, tra Colosseo, Palatino e Foro Romano. Lo scorso anno abbiamo chiuso con 7 milioni e mezzo di visitatori – sottolinea la direttrice -. Oggi riprende quel dialogo, speriamo di avere un pubblico numeroso e auspichiamo che questo sia un cambiamento in positivo verso un turismo sempre più sostenibile e compatibile con il benessere della città e dei cittadini”.

Ovviamente “in questa fase (si pensa ci saranno circa 1300 visitatori al giorno tra Colosseo, Foro Romano e Palatino) ci aspettiamo un pubblico di romani, di prossimità, poi quello delle altre regioni e più in là anche la ripresa del pubblico internazionale che rappresenta il 70% dei nostri visitatori”.

Ai Vaticani, per ora, niente visite guidate per via della mancanza di auricolari “sanificati” per tutti, ma è un privilegio la vicinanza con le opere d’arte grazie alla scarsità di pubblico. Nei giorni scorsi la direttrice dei Musei, Barbara Jatta, aveva spiegato che le previsioni erano abbastanza basse, “nessun sold out”, ma che comunque la disponibilità all’accoglienza è ampia, vista la superficie di 8 chilometri quadrati.

Particolarmente godibile è l’accesso alla Cappella Sistina, normalmente ‘ingolfata’ da migliaia di turisti al giorno (pre coronavirus i Musei viaggiavano sui 6 milioni di visite l’anno). In questi giorni di riapertura soft potrebbe anche capitare di incontrare il sagrestano della Sistina, il frate che ha in custodia i paramenti e le suppellettili destinate al nuovo Papa quando viene eletto o di incrociare uno dei 9 clavigeri in possesso dei mazzi di chiavi per l’apertura e la chiusura dei portoni storici.

(di Francesca Pierleoni/ANSA)

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