F1: tolto obbligo quarantena,via libera a Silverstone

Il momento della partenza del Gp d'Ungheria. , con le due Mercedes in testa.
Il momento della partenza del Gp d'Ungheria. Immagine d'archivio. ANSA/ EPA/ZSOLT CZEGLEDI HUNGARY OUT

ROMA. – Prima il calcio, poi la Formula 1 e la Moto Gp. Gli sport che muovono non solo gli entusiasmi di milioni di tifosi, ma anche i tanti soldi di chi li governa stanno per tornare in pista con il via libera tra regole e restrizioni dei governi.

E così dopo i dubbi dei giorni scorsi è arrivato il semaforo verde anche anche per il Gran Premio d’Inghilterra rimasto in forse per la rigida quarantena prevista da Londra per chi sbarca in territorio britannico.

Al via della Formula 1 già assicurato in Austria il 5 luglio con due gare farà seguito anche il doppio appuntamento programmato a Silverstone ad inizio agosto subito dopo il Gp d’Ungheria a Budapest: il governo britannico ha infatti intenzione di concedere speciali esenzioni dall’obbligo di quarantena per consentire lo svolgimento a Silverstone di due gare di Formula 1.

L’allentamento delle regole, che da lunedì 8 giugno obbligheranno chiunque entri nel Regno Unito ad osservare un periodo di due settimane di auto-isolamento, verrà esteso a tutti gli sport di élite, calcio compreso. Così da permettere ai club inglesi, ancora impegnati nelle competizioni europee, di partecipare in agosto alla Champions League e all’Europa League.

Per quanto riguarda la F1 a Silverstone manca ancora l’autorizzazione finale da parte delle autorità locali, attesa nel giro di qualche settimana, ma le indiscrezioni trapelate dal governo confermano l’intenzione di allentare le regole della quarantena per il personale sportivo di alto livello.

“Accogliamo con piacere gli sforzi del governo britannico per consentire allo sport d’élite di tornare a competere, sostenendo il ritorno delle gare”, ha fatto sapere alla Bbc un portavoce del circus automobilistico.

A tornare presto in pista saranno anche le due ruote con la MotoGp che però dovrà fare a meno della gara in Giappone che si sarebbe svolto fra il 16 e il 18 ottobre nel Twin Ring di Motegi. Dove non è riuscito il terribile terremoto e tsunami del 2011 è invece arrivato il Covid-19 che impedirà a Rossi e Marquez di far divertire i i loro tanti tifosi dagli occhi a mandorla. “É con grande tristezza che annunciamo la cancellazione del Gp del Giappone sul circuito di Motegi, che è davvero unico. Il che significa che non avremo un Gp giapponese in calendario per la prima volta dal 1986 – ha detto Carmelo Ezpeleta, ceo di Dorna Sports – Fim e Dorna, dopo essersi consultati con Irta e Msma, hanno deciso che, fino a metà novembre, la MotoGp rimarrà in Europa per disputare tutti gli eventi europei della MotoGp in grado di organizzare”.

Secondo le ultime indiscrezioni la MotoGp dovrebbe ripartire con un doppio appuntamento a Jerez de la Frontera il 19 e 26 luglio: sarebbero 12 le gare distribuite su 5 paesi europei. I GP saranno condizionati dall’emergenza sanitaria anche nell’organizzazione: si stanno studiando due protocolli, uno medico e uno logistico. Non ci saranno le hospitality, ma solo tendoni o container. Dovrebbero essere ammesse 40 persone per i team ufficiali e 25 per il team satelliti, 12 per Moto2 e Moto3.

Quattro giorni prima di partire ognuno verrà sottoposto al tampone. Tutto il personale di gara dovrà indossare le protezioni e, in caso di caduta, il pilota potrà essere toccato solo se necessario.

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