Mef sblocca debiti enti locali, ossigeno a imprese

Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio.
Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio. (ANSA/ CIRO FUSCO)

ROMA.  – Pronto lo sblocco di 12 miliardi di vecchi debiti della pubblica amministrazione: il governo,come promesso, tenta di accelerare la “messa a terra” delle risorse stanziate con il decreto Rilancio per arginare i danni dell’epidemia e in parallelo procede con la preparazione del decreto semplificazioni che dovrebbe essere la base per la ripresa con la spinta a cantieri e investimenti.

Intanto dal 15 giugno al 7 luglio gli enti locali potranno chiedere a Cdp anticipazioni fino a 8 miliardi per pagare le imprese, e altri 4 miliardi per saldare i debiti del servicio sanitario. Una operazione che, sulla falsariga di altri messi in campo dal 2013 a oggi, consente di accelerare i pagamenti e dare ossigeno alle imprese, che stanno facendo i conti con un calo della produzione che, secondo le ultime stime di Confindustria, a maggio è scesa del 33,8%.

La crisi dell’economia è lampante nei numeri, da ultimo il fabbisogno in “profondo rosso” a maggio – ben 25,5 miliardi in un mese – che segnala le ingenti uscite dello Stato (a fronte di entrate scarsissime) per tamponare l’emergenza. E le risorse messe in campo fin qui, da ultimo 55 miliardi con la maxi-manovra ora all’esame del Parlamento, potrebbero anche non bastare dato l’allarme degli enti locali per le casse vuote.

Dopo i Comuni, cui ha promesso se sarà necessario fino ad altri 3 miliardi, l’esecutivo ha ascoltato le Regioni, in un incontro tra i governatori e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri concluso con l’avvio di un tavolo tecnico” per studiare le soluzioni – e trovare le risorse – per garantire i servizi essenziali, dalla scuola alla sanità ai trasporti.

Stessi temi, questi ultimi, al centro dell’attenzione anche sul fronte del rilancio degli investimenti: in vista del nuovo decreto su semplificazioni e appalti, che il governo punterebbe a presentare attorno alla metà di giugno, Anac, giocando d’anticipo, ha elaborato, e inviato all’esecutivo, una sua proposta per sbloccare e accelerare i cantieri che passa proprio per regole “di emergenza” da prorogare fino a fine anno per consentire alle amministrazioni di fare partire in tempi rapidi appalti in alcuni settori.

L’Anticorruzione individua “manutenzioni, ristrutturazione/costruzione di ospedali e scuole, interventi sulla rete viaria, approvvigionamenti nel settore sanitario, informatico e dei trasporti” tra quelli per cui applicare le procedure di urgenza “già previste dal Codice” sugli appalti.

L’Anac chiede di puntare sulla digitalizzazione, visto che ancora un terzo delle gare si svolge ancora “in modalità cartacea” e propone di semplificare le verifiche su chi partecipa ai bandi ed è già stato controllato, con esito positivo, negli ultimi sei mesi.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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