Seul richiude dopo il nuovo picco di contagi

Passeggeri con mascherine aspettano il treno in una stazione del metro a Seul, Corea del Sud.
Passeggeri con mascherine aspettano il treno in una stazione del metro a Seul, Corea del Sud. /ANSA/AFP/Jung Yeon-je)

PECHINO.  – La Corea del Sud richiude l’area metropolitana di Seul: il picco dei contagi da coronavirus degli ultimi giorni ha mandato in tilt lo schema di “quarantena della vita quotidiana” adottato a inizio maggio, quando è stato rimosso il ferreo distanziamento sociale a favore di una “normalità attenta”.

Musei, parchi e gallerie d’arte saranno di nuovo sbarrati da domani fino al 14 giugno e le aziende sono state invitate a fare ancora affidamento sul lavoro flessibile. Invito, inoltre, a evitare gli incontri sociali e i luoghi affollati, come ristoranti e bar, al fine di stroncare sul nascere altri potenziali focolai.

Dopo aver azzerato per diversi giorni le nuove infezioni con la formula del “traccia, testa e cura”, la brusca correzione di rotta è maturata con l’improvvisa impennata dei casi, saliti a sfiorare quasi i massimi degli ultimi 2 mesi: 79 le infezioni annunciate oggi, per un totale nazionale di 11.344 con 269 decessi, contro gli 81 del 5 aprile.

Il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha detto di aver individuato il focolaio in un magazzino della società di e-commerce Coupang, a Bucheon, quartiere a ovest di Seul, causa degli almeno 82 casi rilevati.

Circa 4.100 lavoratori e visitatori dell’edificio sono finiti in autoisolamento precauzionale, mentre oltre l’80% è stato già sottoposto ai test sulla positività, ha affermato il vice ministro della Sanità, Kim Gang-lip.

“Ci aspettiamo che il numero di nuovi casi continui a salire fino a domani, quando sarà ultimato il ciclo dei test”, ha aggiunto Kim.

Dopo la fase di distanziamento sociale, il lockdown soft deciso dalla Corea del Sud, era iniziato l’allentamento con la riapertura di musei e chiese, e la ripartenza dei campionati di baseball e calcio, pur se a porte chiuse e senza pubblico. Gli studenti sono tornati a scuola dalla scorsa settimana, con diverse eccezioni tra le elementari, seguendo un percorso che avrebbe dovuto completarsi l’8 giugno.

Tutto sembrava andare per il verso giusto, nonostante il focolaio dei locali della movida di Itaewon, a Seul, risolto in una decina di giorni con 261 contagi complessivi. Ma così non è stato.

Se il resto del Paese continuerà a seguire le regole della “quarantena della vita quotidiana”, c’è il serio rischio di un ritorno al distanziamento nel caso la situazione non torni sotto controllo entro il 14 giugno. “Le prossime due settimane sono cruciali per prevenire la diffusione dell’infezione nell’area metropolitana che si trova ancora alle sue prime fasi”, ha spiegato il ministro della Sanità Park Neung-hoo.

“Se dovessimo fallire, il contagio si espanderebbe nella comunità e dovremo tornare tutti al distanziamento sociale”, ha avvertito in un briefing con la stampa.

La Corea del Sud è stata indicata come uno dei modelli di maggior successo nella gestione della pandemia, nonostante sia stata per diverso tempo il Paese più colpito alle spalle della Cina.

Le autorità sanitarie hanno colto l’occasione per rinnovare la massima allerta su imprevedibili fiammate di contagio, a conferma dell’estrema pericolosità del Covid-19.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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