Calcio: tutti votano ok a tackle, Premier più vicina

L' Arsenal Football club Emirates Stadium a Londra.
L' Arsenal Football club Emirates Stadium a Londra. ANSA/NEIL HALL

LONDRA. –     Con un voto unanime, che testimonia la voglia condivisa di tornare in campo il prima possibile, i 20 club della Premier League oggi hanno approvato la fase due del cosiddetto Project Restart, che prevede allenamenti agonistici, con contatto.

Un nuovo significativo passo verso la ripresa del campionato, che secondo i media locali avverrà vero la metà di giugno.

É ormai da più di una settimana che sono ricominciati gli allenamenti tra le squadre del massimo campionato inglese, ma finora le sessioni si sono sempre svolte a ranghi ridotti, rispettando per quanto possibile il distanziamento sociale, come previsto dal protocollo sanitario. Nel frattempo il numero dei contagi, e dei decessi, sull’isola è diminuito ad un ritmo incoraggiante.

Un calo netto confermato anche dalle solo otto positività registrate tra i 1.744 test (99,5% di negativi) condotti tra i giocatori e lo staff delle 20 società della Premier. Tra i tesserati risultati infetti ci sono il portiere del Bournemouth Aaron Ramsdale, il difensore del Watford Adrian Mariappa e il vice-manager del Burnley Ian Woan.

Casi singoli e, almeno finora sporadici, che non sembrano poter rallentare l’inerzia della ripresa. Nonostante diversi giocatori, come il capitano del Watford Troy Deeney e il francese del Chelsea N’Golo Kante, finora si siano rifiutati di tornare ad allenarsi con i compagni per paura di essere contagiati.

“Le società della Premier League hanno votato all’unanimità la ripresa degli allenamenti in gruppo, fino ad un massimo di 12 giocatori – si legge in una nota diffusa dalla Lega inglese -. La priorità resta la salute e il benessere di tutte le persone coinvolte.  Verranno rispettati rigidi protocolli medici per rendere i centri sportivi il più possibile sicuri, mentre i giocatori continueranno ad essere testati due volte alla settimana”.

Restano ancora da decidere, però, la data ufficiale della ripresa così come diverse questioni, dall’ipotesi di sospendere le retrocessioni alla scelta degli stadi dove giocare le rimanenti 92 partite: giovedì è in programma una nuova video-riunione che dovrà fare chiarezza sui suddetti punti. Gli ultimi ostacoli rimasti prima della ripresa, che dovrebbe avvenire sabato 13 giugno. O, al più tardi, il fine settimana successivo.

Una determinazione a portare a termine il campionato, quella del football inglese, giustificata anche dal successo che sta avendo la Bundesliga. Contrariamente a chi temeva un calo d’interesse, gli incontri del campionato tedesco, pur disputati senza pubblico, non solo stanno registrando una grande attenzione mediatica, ma anche subendo una rivalutazione dei diritti televisivo, confermata dall’estensione fino al termine dell’attuale stagione dell’accordo di Amazon con la Federcalcio tedesca per la trasmissione delle partite.

Dove, viceversa, non si tornerà in campo, è in Francia, dopo che oggi il Senato ha bocciato l’emendamento che proponeva di lasciare alle Leghe la scelta di riprendere a giocare. Una sconfitta per tutto il mondo del calcio, soprattutto per Jean-Michel Aulas, presidente del Lione, che si era schierato in prima linea contro lo stop imposto dal governo.