Gualtieri: “No soluzioni magiche”. Più fondi Comuni

Un fermo immagine del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ospite della trasmissione di Rai3 'Mezz'ora in più" condotta da Lucia Annunziata,
Un fermo immagine del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ospite della trasmissione di Rai3 'Mezz'ora in più" condotta da Lucia Annunziata, Roma, 8 dicembre 2019. ANSA/FERMO IMMAGINE RAI3

ROMA. – Miracoli è difficile farne, tanto più in una situazione di crisi mai vista. E soluzioni “magiche”, uguali per tutti, non ce ne sono, ma il governo si è mosso in questi mesi per “non lasciare indietro nessuno”.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri difende in Parlamento il decreto Rilancio, provvedimento che “conclude il trittico” degli interventi in emergenza e comincia a mettere le basi per la ripartenza, anche della crescita.

E apre al dialogo, anche con le opposizioni, “essenziale” per migliorare il testo, e alle richieste dei Comuni di avere più fondi: 1 miliardo arriverà subito e partirà il monitoraggio e se serve, assicura arriveranno.

In una successiva riunione con il ministro Federico D’Incà e i capigruppo dei partiti di opposizione, Gualtieri ha ribadito la volontà di dialogo: l’obiettivo indicato dal governo sarebbe quello di arrivare a due letture “piene” del testo, consentendo modifiche sia alla Camera sia al Senato, che dipenderà anche dal numero di emendamenti (attesi a migliaia).

Per sostenere il Pil, di fronte a un crollo storico che potrebbe lasciare una eredità, secondo i primi calcoli dell’Anpal, di mezzo milione di posti di lavoro persi, l’esecutivo, ha assicurato intanto Gualtieri sta già preparando un “grande piano per la ripresa” che farà perno anche sulle risorse Ue in arrivo con il recovery Fund, utile in particolare a studiare interventi più puntuali su alcune filiere massacrate dall’epidemia, dal “turismo all’automotive”.

Resta fermo, tra l’altro, l’impegno a procedere con la riforma del fisco, tagliando le tasse, mantenendo il principio della progressività.

Intanto si sta cercando di “mettere a terra” il più velocemente possibile tutte le risorse messe in campo con la maxi-manovra: 16 miliardi per le imprese, più i fondi per le garanzie pubbliche sui prestiti, 25 miliardi per sostenere lavoro e reddito, anche per quelle famiglie che non hanno altri sussidi.

La nuova tranche del bonus autonomi, cita ad esempio Gualtieri, è “già stata erogata ieri dall’Inps” e chi ha avuto ritardi per i dati sbagliati la riceverà nei prossimi giorni. E sempre a breve arriverà l’indennità anche per i professionisti delle casse.

A chi lamenta l’esclusione dai ristori a fondo perduto il ministro ricorda che attraverso il bonus sono tutelati i redditi medio-bassi, che riceverebbero la stessa cifra (1000 euro per la terza tranche) anche se passassero al ristoro a fondo perduto che sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate da giugno.

“I cosiddetti esclusi – sottolinea il ministro – sono professionisti con reddito molto alto che effettivamente se fossero passati nel regime delle imprese avrebbero potuto avere dei ristori anche fino a 50 mila euro”.

Starà al Parlamento quindi valutare se “ridurre il contributo per le altre imprese e di sostenere anche i professionisti ad altissimo reddito”. Per il governo, in sostanza, la misura va bene così com’è. Starà sempre al Parlamento, invece, sia valutare ulteriori risorse per le scuole paritarie sia di rafforzare gli aiuti per gli affitti.

E soprattutto starà alle Camere allargare, con il benestare dell’esecutivo, il superbonus per le ristrutturazioni. Stefano Patuanelli e Riccardo Fraccaro hanno ribadito la volontà di estenderlo alle seconde case indipendenti (villette o simili) e, risorse permettendo, anche allungarne i tempi.

Complicato invece, secondo il ministro dello Sviluppo economico, ampliarlo anche alle società, come alberghi o ristoranti.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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