Dieselgate: VolksWagen deve risarcire i clienti

Opeari al lavoro nella frabbrica di auto Volkswagen Sachsen GmbH, Zwickau, Germania.
Opeari al lavoro nella frabbrica di auto Volkswagen Sachsen GmbH, Zwickau, Germania. (ANSA/EPA)

BERLINO. –  Un giudizio di condanna definitiva: è questo il senso della sentenza della Corte federale di Cassazione di Karlsruhe (Bgh) che ha visto Volkswagen sul banco degli imputati per il caso del dieselgate.

Il colosso di Wolfsburg è colpevole e pagherà cara la sua colpa, dice la sentenza. Volkswagen è tenuta infatti a risarcire i suoi acquirenti pagando il prezzo pieno meno il costo per l’uso dell’auto, come ha stabilito il VI Senato civile del tribunale in una sentenza destinata a fare storia nello scandalo per la manipolazione dei gas di scarico.

Il querelante che ha portato a casa la vittoria è un pensionato di 65 anni. Herbert Gilbert ha pagato nel 2014 la sua auto VW Sharan 31.500 euro per poi accorgersi un anno dopo, con lo scoppio del dieselgate negli Usa, che l’installazione di un sistema di emissione di gas di scarico non conforme alla legge aveva deprezzato la sua auto e la sua scelta di spendere molto per guidare un’auto poco inquinante era stata clamorosamente tradita.

In prima istanza la sua denuncia è stata rigettata, successivamente in appello a Coblenza la denuncia è stata accolta ma Volkswagen ha chiesto la revisione. La Corte di Cassazione oggi ha confermato l’impianto di Coblenza e il pensionato della Renania-Palatinato avrà indietro 25.000 euro.

“Il comportamento dell’imputato in relazione al ricorrente è oggettivamente da qualificare come immorale”, ha detto lunedì il presidente del VI Senato Civile, Stephan Seiters, nel motivare la decisione.

I giudici della corte federale hanno considerato che l’acquisto di una vettura equipaggiata con un motore truccato è un danno in sé, anche se il veicolo rimane utilizzabile. Il gruppo Volkswagen infatti sosteneva che gli acquirenti non avessero subito danni a causa della tecnologia di scarico illegale.

Ora Wolfsburg  “proporrà” accordi extragiudiziali per risolvere “gran parte dei 60.000 casi individuali attualmente pendenti”, spiega il gruppo in un comunicato stampa. Volkswagen intende risarcire molti dei clienti che hanno presentato una denuncia con pagamenti una tantum offerti come “soluzione pragmatica e semplice”, ha dichiarato l’azienda.

VW ha annunciato di aver speso finora 750 milioni di euro per dispute legali. Secondo lo studio legale Goldenstein & Partner che ha rappresentato il querelante a Karlsruhe, la decisione della Cassazione federale potrebbe essere solo l’inizio: “Ora lo scandalo del diesel sta davvero iniziando.  I proprietari di veicoli VW manipolati hanno ora la certezza di poterli restituire al gruppo e ricevere in cambio il prezzo di acquisto originale”.

(Uski Audino/ANSA)

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