Arriva Piano appalti. Di Maio: “Ora superiamo Codice”

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio.
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio. (ANSA)

ROMA. –  Archiviato il Decreto Rilancio, il cantiere di lavoro del Governo si sposta sul fronte degli appalti. Il decreto legge semplificazioni, che potrebbe arrivare nel giro di una quindicina di giorni, conterrà infatti una serie di norme per ridurre i tempi di realizzazione delle opere.

Un vero e proprio Piano di rilancio dei cantieri e del lavoro, annuncia il viceministro delle infrastrutture grillino Giancarlo Cancelleri, ispirato al modello Genova, ovvero alla possibilità di derogare al Codice degli appalti.

Tema che, tuttavia, desta non poche preoccupazioni, con i sindacati edili già pronti alla mobilitazione.

Ma il ministro degli esteri Luigi Di Maio detta la linea. “Tra gli obiettivi di questo governo deve esserci quello di superare il codice degli appalti, in modo da evitare lungaggini inutili”, dice l’esponente 5s, confermando che “la realizzazione del nuovo ponte di Genova deve essere un modello da seguire”.

Un tema su cui si rischia però qualche attrito all’interno del Governo. C’è da considerare infatti la posizione della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha più volte, anche con una circolare ai prefetti, segnalato l’esigenza di tenere alta la guardia contro i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti durante la fase della ripresa dopo il lockdown: ok alle semplificazioni, alla sburocratizzazione, alla velocità, ma senza arretrare sulle certificazioni antimafie esui controlli, che possono anche essere fatti ex post.

“Per un’Italia in piena crisi abbiamo scritto il Piano di rilancio cantieri e lavoro che sblocca e velocizza cantieri fermi da tempo, nuove opere strategiche e manutenzione in tutto il  territorio”, annuncia Cancelleri su twitter, sottolineando la necessità per gli appalti di “norme più snelle per piccole e grandi opere”.

Il modello, spiegava Cancelleri in una conferenza stampa del 5 marzo, è quanto fatto col decreto Genova, mettendo i poteri in capo ad un commissario: si partirebbe dalle opere stradali e ferroviarie già previste dai contratti di programa di Anas e Rfi, nominando commissari straordinari gli attuali a.d. delle due società, Massimo Simonini e Maurizio Gentile.

La necessità di ridurre i tempi di realizzazione degli interventi infrastrutturali, in un’Italia che conta – stimava l’Ance a marzo – circa 700 opere pubbliche bloccate per 62 miliardi, di cui 16 miliardi al Sud, è ribadita anche dalla ministra Paola De Micheli, che conferma l’arrivo a breve (“sarà di veloce emanazione”) del decreto legge semplificazioni, che conterrà appunto “disposizioni finalizzate a superare le criticità di tipo interpretativo e applicativo delle discipline vigenti”.

Se l’obiettivo è chiaro, restano tuttavia da sciogliere alcuni nodi. Ad esempio sul ruolo dei funzionari e dirigente pubblici, avverte la ministra della P.a Fabiana Dadone: va trovata la giusta formula – sottolinea – per evitare che, viste le responsabilità che ricadono su di loro, ritardino di firmare o proprio non sottoscrivano determinati atti, soprattutto quando si tratta di appalti.

C’è poi la questione delicata delle deroghe al Codice degli appalti, su cui si sono sollevate già nei mesi scorsi molte voci contrarie, dall’Ance all’Anac. Mette in guardia dal rischio corruzione anche il Pd, che con il “modello Genova” vede profilarsi una nuova Tangentopoli.

Contrari anche i sindacati edili, che sono pronti ad un confronto se si vuole migliorare davvero il Codice, ma “se qualcuno pensa di approfittare della pandemia” per modifiche o deroghe e “ridurre le tutele dei lavoratori”, avvertono FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, sarà mobilitazione.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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