Abu Mazen rompe con Israele e Usa: “Finiti gli accordi”

Il presidente Abu Mazen
Il presidente palestino Abu Mazen. (ansamed)

TEL AVIV. – Abu Mazen rompe i ponti con Usa e Israele: gli accordi finora intercorsi, compresi quelli importantissimi di sicurezza, non sono più validi. Il presidente palestinese ha dunque dato avvio ad una decisione più volte annunciata in passato ma che ora sembra destinata a concretizzarsi.

Soprattutto in presenza – come ha spiegato lui stesso – della volontà del nuovo governo di emergenza nazionale di Benyamin Netanyahu e Benny Gantz di estendere nei prossimi mesi, sulla scia del piano di pace di Trump, la sovranità israeliana a parti della Cisgiordania, Valle del Giordano compresa, cerniera sensibile di confine con la Giordania di re Abdallah.

“L’Olp e lo Stato di Palestina – ha detto in una riunione di emergenza della leadership palestinese a Ramallah – si sentono svincolati da oggi da tutti gli accordi e le intese con gli Usa e Israele e da tutti gli obblighi che da essi derivano, compresi quelli di sicurezza”.

Abu Mazen – che con Arafat prese parte agli Accordi di Oslo del 1993 – però non sembra aver dimenticato la dimensione politica della situazione in atto: per questo ha ribadito il suo “impegno” ad una risoluzione del conflitto “basata sulla Soluzione a 2 Stati” e la disponibilità palestinese “ad accettare la presenza di una parte terza lungo i confini” tra i due Paesi.

“A patto – ha spiegato il leader palestinese – che i negoziati si svolgono per raggiungere questo obiettivo sotto auspici internazionali (il Quartetto ed altro) e attraverso una Conferenza di pace internazionale basata sulla legittimità internazionale”. Una sponda presa al volo dall’inviato dell’Onu per il conflitto in Medio Oriente Nickolay Mladenov che in una riunione virtuale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha ammonito che “Israele deve abbandonare le minacce di annessione”.

Ed ha inviato i palestinesi a riprendere i colloqui con il Quartetto per il Medio Oriente (di cui fanno parte Stati Uniti, Russia, Ue e Nazioni Unite). “Chiedo ai miei colleghi del Quartetto – ha spiegato – di lavorare con l’Onu e di presentare rapidamente una proposta che consentirà loro di assumere un ruolo di mediazione, operando insieme con i paesi della regione per far avanzare le prospettive di pace”.

Per ora la reazione di Israele – ammonito nei giorni scorsi a più riprese da Ue, Russia e oggi anche dalla S.Sede di non procedere ad “atti unilaterali” – sembra tiepida, visto che più volte in passato Abu Mazen ha annunciato la stessa mossa. Qualche analista, come l’ex generale Eitan Dangot, ha parlato di “minacce”: Abu Mazen – ha detto alla Radio Militare – “non vuole assumere passi pratici e sta cercando solo di fare pressioni su Israele”.

Anche perchè – è stato spiegato – l’abolizione degli accordi di sicurezza tra Israele e Autorità nazionale palestinese avrebbe effetti devastanti sulla regione e sarebbe un regalo prezioso per Hamas (avversaria dichiarata di Fatah, il partito di Abu Mazen) che ne chiede da anni la realizzazione.

Tuttavia, secondo Saeb Erekat segretario dell’Olp, l’annuncio è reale e come spiegato dallo stesso presidente palestinese sarà dettagliato nelle prossime ore.

(di Massimo Lomonaco/ANSAmed)

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