Corsie alternate e 800 a crono, e atletica riparte

Filippo Tortu, Michael Rodgers, e Hassan Taftian in azione nei 100 m al mondiale di atletica di Doha.
Filippo Tortu, Michael Rodgers, e Hassan Taftian in azione nei 100 m al mondiale di atletica di Doha. EPA/SRDJAN SUKI

ROMA.  – Finale olimpica degli 800, 21 ore locali: allo start parte da solo il keniano e campione olímpico David Rudisha. Alle 21 e 6 secondi a seguire l’algerino Taoufik Makhloufi, alle 21 e 12 secondi l’americano Clayton Murphy, e via via un concorrente  ogni sei secondi per una gara a cronometro con microchip individuali.

Immaginare una corsa cosi’ alle Olimpiadi di Tokyo era ridicolo fino a pochi mesi fa. Ma l’atletica ai tempi del coronavirus deve reinventarsi da capo, come tutti, e se l’idea della Federatletica italiana piace alla World Athletics solo temporaneamente e per gare nazionali, escludendo cosi’ un’Olimpiade immaginifica, chissà che un domani lo scenario immaginato dalla Fidal non offra spunto per nuove discipline, per dirla con il suo presidente, Alfio Giomi.

D’altra parte, é stato un campione simbolo come Sebastian Coe, ora alla guida della federazione mondiale, a promuovere la gara di salto con l’asta in giardino per ricordare a tutti che competere in corsa e salto é esigenza fondamentale dell’uomo.

“Tutti amiamo l’atletica nella sua forma classica – dice Giomi -, tutti vogliamo tornare: magari un domani, quando la pandemia sara’ passata, avremo scoperto anche nuove discipline”, come il mezzofondo a cronometro.

L’idea é una di quelle messe in campo dalla Fidal guidata da Giomi per il nuovo sprint dell’atletica italiana. Dal 15 giugno si ricomincia, immaginare che tutto sia come prima è impossibile, e allora in attesa di una normalitá totale e ancora lontana, sotto il mantra del distanziamento sociale la madre di tutti gli sport lavora di fantasia, oltre che di regolamenti.

“Per le gare in pista, fino ai 400, abbiamo pensato di usare una corsia sì e una no”, spiega Giomi all’ANSA, anticipando il “progetto ripartenza” che sarà approvato dal consiglio federale il prossimo 27 maggio.

“Per l’asta, prevediamo che ogni atleta si porti un telo di nylon personale da mettere sul cuscino di caduta, per il lungo stiamo verificando con aziende specializzate la possibilità di spray per la sanificazione”. Chi gareggia con i lanci vedrá trasformata da facoltativo a obbligatorio l’uso di pesi e martelli personali.

Per 800 e 1.500, la Fidal ha messo in campo il progetto piú originale, valido per i meeting piccoli e medi come per i campionati italiani che si terranno ad agosto: partenze scaglionate di 6-8 secondi, microchip personale nel numero di pettorale, classifica definitiva all’arrivo dell’ultimo.

“Ne abbiamo parlato con Coe, a lui é piaciuta: ora la stanno valutando le commissioni della World Athletics”. Magari in modo un po’ bizzarro, ma l’uomo non smetterá mai di correre.

Lascia un commento