Pompeo imbarazza Trump, agenti per portar fuori il cane

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo.
Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo. (ANSA)

WASHINGTON.  – La carriera del segretario di stato Mike Pompeo, che potrebbe correre per un seggio in Senato nel 2020 e per la Casa Bianca nel 2024, rischia di essere macchiata o compromessa dal vizietto di usare gli agenti della scorta per sbrigare faccende personali.

Come portare il cane a spasso o alla toelettatura, passare in lavanderia, ritirare le ordinazioni da asporto al ristorante. “Si lamentavano di essere dei rider Ubereats con le pistole”, aveva denunciato una “talpa”.

É su questi, ed altri episodi, che stava indagando Steve Linick, l’ispettore generale del Dipartimento di Stato silurato nei giorni scorsi da Donald Trump, su richiesta dello stesso Pompeo, secondo fonti del New York Times. Ora i democratici vogliono vederci chiaro e accertare se si tratta di una delle purghe del tycoon per mettere a tacere uno scandalo che azzopperebbe uno dei suoi alleati piu’ fedeli e imbarazzerebbe lo stesso presidente.

Per questo Eliot Engel, presidente delle commissione esteri della Camera, e Bob Menendez, il democratico piú alto in grado nella stessa commissione del Senato, hanno avviato un’indagine al Congresso e hanno scritto una lettera alla Casa Bianca, al dipartimento di Stato e all’ufficio di Linick chiedendo di conservare e consegnare tutti i documenti legati sulla vicenda.

“L’obiettivo e’ determinare se e’ stata una ritorsione illegale per evitare che Pompeo fosse chiamato a rendere conto, cosa che minerebbe le fondamenta delle nostre istituzioni democratiche”, hanno spiegato.

É il quarto ispettore silurato da Trump, ma é la prima volta che scatta un’indagine parlamentare. “É una mossa sgradevole rimuovere qualcuno che é incaricato di impedire gli sprechi, le frodi, gli abusi”, ha commentato la speaker della Camera Nancy Pelosi.

Tanto piú che Linick, in carica dal 2013, con la presidenza Obama, aveva fama di funzionario imparziale: nel 2016 aveva criticato aspramente l’ex segretario di stato Hillary Clinton per l’uso del server di posta elettronica privato e lo scorso autunno aveva avuto un ruolo anche nel processo di impeachment contro Trump.

Nel mirino della sua indagine su Pompeo c’erano anche altri episodi. Come i frequenti viaggi ufficiali del segretario di stato nel natio Kansas, che avevano alimentato il sospetto di una campagna ombra per correre al Senato. O quelli della moglie insieme a lui in Medio Oriente, in Svizzera, in Italia, con un ruolo insolitamente attivo.

Come giá la signora aveva quando Pompeo era capo della Cia e lei usava un ufficio del quartier generale chiedendo ai dipendenti di assisterla, mentre il figlio usava il poligono di tiro ricreativo dell’agenzia.

Ma l’amministrazione Trump sembra decisa a proseguire con le sue purghe: secondo la Cnn, si appresta a sostituire anche il procuratore della capitale Tim Shea, che ha gestito le controverse mosse della fase finale del Russiagate contro Roger Stone e Michael Flynn, due stretti alleati del tycoon.

In compenso il ministro della giustizia William Barr esclude, almeno per ora, l’avvio di un’indagine penale nei confronti dell’ex presidente Barack Obama e dell’ex vice Joe Biden, accusati da Trump di aver tramato contro di lui.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)