Confcommercio: solo 20% italiani andrà in vacanza

Catherine Spaak nel film La vacanza di Enrico Iannaccone.
Catherine Spaak nel film La vacanza di Enrico Iannaccone. (ANSA)

ROMA.-    Solo il 20% degli italiani riuscirà ad andare in vacanza quest’anno mentre gli altri resteranno in città o utilizzeranno, se disponibili, le seconde case con una vera e propria debacle per il fatturato del commercio e del turismo.

Secondo la Confcommercio , audita dalla Commissione Industria del Senato , il turismo perderà il 60% degli incassi attesi per il 2020 rinunciando di fatto a 120 miliardi su 200 previsti a inizio anno.

Situazione difficile anche per il commercio,  la ristorazione e gli altri servizi che dopo il lockdown rischiano di avere grandi difficoltà a riaprire con le regole di distanziamento sociale imposte per evitare il contagio da Covid.

L’impatto sul lavoro potrebbe portare a una riduzione dell’occupazione di circa 420.000 posti ma il dato potrebbe peggiorare se a questi si aggiungono i contratti stagionali per l’estate che non saranno stipulati.

“Degli oltre 200 miliardi di volume d’affari complessivo che il turismo genera, direttamente e sui settori contigui  – ha spiegato Alberto Corti responsabile per il turismo – le previsioni meno pessimistiche indicano, entro fine anno, una riduzione nell’ordine del 60%. Quindi più di 120 miliardi di euro di perdita, che significano non solo 500 mila lavoratori stagionali del settore con altissima probabilità di mancato impiego durante l’estate, ma, nel complesso, oltre 1 milione di posti di lavoro a rischio”.

Solo tra marzo e maggio erano attesi 30 milioni di arrivi per quasi 90 milioni di presenze.   “In particolare – ha aggiunto –  degli oltre 58 milioni di turisti stranieri attesi da marzo a fine anno è probabile che ne arrivi meno del 20%, e comunque dopo l’estate”.

Ma se è probabile che la gran parte degli stranieri attesi non arriverà, sarà difficile rifarsi con i consumatori italiani, falcidiati dalla crisi economica che segue il lockdown, impauriti dal rischio contagio e in parte senza le ferie sufficienti per andare in vacanza perché obbligati dalle aziende a farle durante la chiusura dell’attività.

” Potremmo contare – scrive la Confcommercio –  almeno per questa estate, solo sul 20% del traffico turistico domestico.  Resteranno praticamente fermi, almeno fino a estate inoltrata anche i viaggi degli italiani all’estero. Avrebbero dovuto essere 30 milioni fino a fine anno ma la stragrande maggioranza delle persone li ha annullati anche se fissati dopo il lockdown e quindi teoricamente possibili.

“La stagione – ha detto Postacchini, membro della giunta dell’associazione – sarà tutta in perdita”. Aumenteranno i costi per sanificare le attività e per seguire le regole per evitare il contagio ma si ridurrà comunque l’afflusso al di là della riduzione della capienza di spiagge e ristoranti. “Nei pubblici esercizi il problema vero – ha spiegato – è che la gente non ci sarà. Avremo il problema di come garantire i flussi che giustificano le riaperture”.

L’associazione chiede al Governo aiuti per il settore. “Gli operatori chiusi – ha aggiunto Postacchini – hanno perso la pazienza, non hanno visto nulla oltre i 600 euro. Se questa estate o il prossimo autunno si dovesse andare a una nuova chiusura questa non ci sarebbe o si avrebbe dietro assicurazione di ristoro”.

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