FIRENZE. – A braccia aperte per mantenere la distanza interpersonale hanno sfilato nel cuore di Firenze intonando l’inno di Mameli per chiedere regole certe per la riapertura dei ristoranti e attenzione da parte del Governo. Così centinaia di ristoratori toscani, aderenti al gruppo ‘Ristoratori Toscana’ che conta 9mila adesioni su facebook, hanno inscenato una ‘passeggiata’ di protesta da piazza del Duomo fino a piazza Signoria.
Qui hanno appeso alcuni striscioni con scritto “Comune, Regione, Governo, basta chiacchiere adesso i fatti”, e “dipendenti = nostra famiglia”. Un altro striscione esprimeva invece “Solidarietà ai ristoratori di Milano”.
I manifestanti non hanno voluto incontrare rappresentati delle istituzioni e politici. In piazza, a titolo personale, solo il senatore Gianluigi Paragone. “Quella di oggi a Firenze – hanno spiegato i ristoratori – non è una protesta isolata, venerdì saremo a Padova, poi a Bari e Trieste”.
Molta la rabbia nei confronti del Governo dal quale si sentono abbandonati e la preoccupazione per i propri dipendenti che non stanno ricevendo la cassa integrazione. “Siamo stanchi delle promesse del Governo – ha detto Pasquale Naccari, presidente del gruppo dei Ristoratori toscani -.
Stanno giocando con la nostra esasperazione ma l’equilibrio sta per finire. Se ci lasciano affondare li trascineremo a fondo con noi. Siamo soli. Basta tavoli e trattative, abbiamo presentato le nostre richieste l’8 marzo e da allora ci stanno abbandonando. Il Dl Maggio va approvato entro 15 giorni, altrimenti il 2 giugno non accetteremo più nulla”.
“Ci stanno chiedendo di riaprire ma non abbiamo regole chiare su come farlo – hanno sottolineato altri – mentre abbiamo sulle spalle il peso del fisco, delle bollette e degli affitti”.
In piazza oggi a Firenze sono scesi anche gli ambulanti per protestare contro il Governo che a loro dire non prende in considerazione la categoria. La protesta si è svolta fuori dal centro storico, in piazza dell’Isolotto dove i manifestanti, aderenti all’associazione Assidea, hanno esposto una bandiera tricolore di 50 metri quadrati.
“A oggi il Governo ci ha dimenticati – ha spiegato Alessio Pestelli, presidente di Assidea -. Nei Dpcm la categoria non è mai stata menzionata, se non per disporne la chiusura. Chiediamo una data certa di ripartenza, noi siamo pronti a riaprire in sicurezza, e chiediamo alla Regione Toscana dei criteri uguali in tutti i Comuni”.
“Quella di oggi è una semplice iniziativa – ha aggiunto -, se dopo il 18 maggio non avremo risposte certe la categoria penserà a manifestazioni ben più grandi per le strade”.