Pronto il modulo per il Mes,”risparmi fino a 6 miliardi”

Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles.
Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles. (ANSA/EPA)

BRUXELLES.  – Dopo la troika, dal nuovo Mes sparisce anche il “Memorandum of understanding”, cioè il documento tristemente noto durante il salvataggio della Grecia che elencava tutte le riforme strutturali e gli sforzi di bilancio che Atene si impegnava a realizzare in cambio degli aiuti.

Da oggi per chiedere la nuova linea di credito dedicata alla pandemia basterà firmare un breve formulario che si chiamerà “Response Plan”, in cui i Governi dovranno soltanto dettagliare le spese che vogliono coprire.

Intanto, arrivano le prime stime sui vantaggi dei prestiti Mes: secondo l’Accademia dei Lincei, su un finanziamento fino a 36 miliardi l’Italia potrebbe risparmiare oltre 600 milioni di euro all’anno, cioè 6 miliardi in dieci anni rispetto a un tasso sui Btp decennali italiani pari all’1,83% (calcolato all’8 maggio).

Il Response plan va firmato dal Governo richiedente e dalla Commissione Ue, che agisce per conto del Mes. Ha solo tre paragrafi, contro le diverse decine di pagine del vecchio Memorandum. Il primo ricorda che “la sola condizione per accedere alla linea di credito è che gli Stati che chiedono il sostegno si impegnano ad usarlo per sostenere il finanziamento dei costi diretti e indiretti di sanità, cura e prevenzione, legati alla crisi del COVID-19”.

Poi un breve paragrafo ricorda le particolari condizioni economiche in cui è nato questo nuovo strumento: “La pandemia ha cambiato le prospettive per l’economia europea e globale ed è chiaro che una profonda recessione in Ue è inevitabile con un drastico crollo del Pil nel 2020 e una graduale, sebbene incompleta, ripresa nel 2021”.

Il che ha portato un aumento della spesa per la sanità, e una maggiore pressione su conti pubblici e mercati finanziari. Il secondo paragrafo definisce i contorni delle spese sanitarie coperte dagli aiuti, ma senza definirle nel dettaglio, mentre nel terzo ci sono gli spazi predefiniti dove i Governi dovranno elencare le spese da coprire.

Una nota a margine aggiunge qualche elemento: valgono, tra le altre, la spesa per gli ospedali, centri di cura e riabilitativi, ambulatori, diagnostica, spesa farmaceutica, prevenzione, amministrazione sanitaria e cura a lungo termine. Quindi non solo la spesa per costruire nuove strutture, ma anche per pagare il personale di quelle esistenti o, ad esempio, degli hotel requisiti per le quarantene. In ogni caso, sarà la Commissione a valutarle.

E mentre in Italia il dibattito sull’utilità del Mes è ancora aperto, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, mette in guardia dalle “narrative ingannevoli” di alcuni politici italiani.

“La discussione sul Mes è molto complessa in Italia, ma dobbiamo dire che attualmente il sostegno” previsto attraverso questo strumento “avviene in termini completamente diversi” rispetto al passato: “Non ci sono le classiche condizionalità macroeconomiche, la sola condizione richiesta – sottolinea Dombrovskis – è che questi soldi vengano spesi per il Covid-19”.

(di Chiara De Felice/ANSA)

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