Italia saluta la brigata russa: “Da voi aiuto concreto”

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, saluta la brigata russa in partenza.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, saluta la brigata russa in partenza. (Frame video ANSA)

BERGAMO. – Lascia l’Italia dopo quasi un mese e mezzo trascorso in trincea in piena emergenza Coronavirus, la ‘brigata russa’, 104 tra medici, infermieri e tecnici, che con il suo aiuto “concreto” nella Bergamasca e nel Bresciano, le zone più colpite del nostro Paese dall’epidemia, ha dato la “miglior risposta” alle polemiche più o meno striscianti delle scorse settimane.

Un contingente che è stato ‘salutato’ con una cerimonia speciale e che ha ricevuto parole di apprezzamento e ringraziamento non solo dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini ma anche dal governatore lombardo Attilio Fontana e dalla sua giunta, dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori e pure dai vertici e dagli operatori dall’Ospedale papa Giovanni XXIII per il lavoro a tempo pieno, assieme all’Associazione Nazionale Alpini e a Emergency, nel presidio anti-Covid allestito nei padiglioni della fiera della città.

Il ministro Guerini ha telefonato al ministro della Difesa della Federazione Russa Sergej Shoygu per ringraziarlo per il “tempestivo e fattivo supporto offerto all’Italia sin dalle prime settimane della crisi”. Un supporto “professionale” e “apprezzato dalle comunità locali” che sarà ricambiato con il “supporto” alla Russia, come l’Italia sta facendo anche con altri Paesi.

La brigata, che a scaglioni di 10-15 persone comincerà a ritornare in patria, non senza aver donato oltre un migliaio di mascherine alla curia, questo pomeriggio è stata salutata in una grande sala di un albergo della città lombarda con tutte le norme di sicurezza.

Rigorosamente in uniforme, i militari impegnati nella missione umanitaria ‘Dalla Russia con amore’ sono stati congedati con parole di riconoscenza, in particolare da Fontana e dall’ambasciatore russo Sergey Radov. “Avete portato il vostro aiuto concreto per fare respirare i nostri medici che stavano lavorando in maniera indefessa. Ci avete portato il valore dell’amicizia e della solidarietà e il valore di non averci fatto sentire soli nel momento del bisogno e della difficoltà”, ha affermato Fontana che più volte li ha ringraziati per la loro attività anche a fianco degli uomini della protezione civile.

“Credo sia stata una prova dura – ha aggiunto – e vi dico grazie per quel che avete fatto. Questa è la dimostrazione che nel nostro mondo esiste la parola amicizia, solidarietà e aiuto”.

Aiuto che si è concretizzato, come ha riferito l’assessore lombardo alla Protezione Civile, Pietro Foroni, in un “lavoro incredibile” che si è snodato tra quello nell’ospedale in fiera dove sono guariti 76 pazienti e la bonifica di oltre 70 Rsa nelle valli bergamasche e di una cinquantina di strutture nel bresciano per un totale di 2 milioni di metri quadrati.

Un impegno che, prima dell’inizio della cerimonia, ha portato l’ambasciatore a dire: “La miglior risposta alle polemiche sono le azioni concrete, il numero delle persone guarite e il volume delle superfici che hanno sanificato”. Razov, nel suo discorso di congedo, ha ripetuto che “il vostro lavoro qui sarà una pagina brillante dei legami” tra Italia e Russia.

“Dovete tornare a casa con la testa alta perché avete compiuto il vostro dovere. Avete lavorato nel primo focolaio d’Italia, in un periodo duro”, ha sottolineato, aggiungendo: “Sono sicuro che il Coronavirus sarà vinto come abbiamo vinto nel maggio del 1945”.

(di Francesca Brunati/ANSA)