Mes, Ue esclude il commissariamento per l’uso dei fondi

Grafica Mes Coronabond. (ANSA)

BRUXELLES.  – La partita del Mes è alle battute finali e la Commissione europea chiarisce, alla vigilia dell’ultimo Eurogruppo sul tema, che sarà uno strumento totalmente innocuo per i Governi, pensato solo per aiutarli a gestire l’emergenza.

Con una lettera al presidente Mario Centeno, Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni disinnescano tutti i dubbi che ancora alimentano la cattiva reputazione del fondo salva-Stati, sperando di far sparire per sempre il sospetto di un commissariamento dei conti pubblici per chi chiederà gli aiuti.

Resta da vedere come la prenderanno i ministri dell’Eurozona: i dettagli tecnici ancora da chiudere nella riunione di domani nascondono sensibilità politiche così diverse, difficili da sintetizzare in un compromesso che accontenti tutti.

Con la sua mossa però la Commissione scende in campo per aiutare l’ultima trattativa. Prima di tutto, chiarisce che sarà lei ad occuparsi del monitoraggio sulle spese del Mes, e non la Bce e il Mes stesso. É già rassicurante per chi pensava di ritrovarsi la troika in casa, che all’epoca del salvataggio greco era composta da Commissione, Bce e Fmi.

Stavolta dunque ci sarà solo Bruxelles, che già effettua regolarmente delle missioni di monitoraggio dei conti pubblici nell’ambito del cosiddetto Semestre europeo, il ciclo di sorveglianza delle finanze pubbliche che comincia con le bozze di legge di stabilità ad ottobre e finisce con le raccomandazioni Ue a maggio.  Per chi chiederà gli aiuti, le missioni dei tecnici europei non aumenteranno: resteranno sempre le stesse.

Secondo i commissari, data la limitatezza di scopo e grandezza della línea di credito dedicata alla pandemia, tutta quella serie di regole legate al Mes non si applica. Non ci sarà quindi nessun programma macroeconomico di riforme da concordare, né la possibilità per la Commissione di chiedere “correzioni aggiuntive dei conti” nell’ambito del monitoraggio.

Bruxelles si è anche portata avanti col lavoro, ed ha già pubblicato le analisi di sostenibilità dei debiti per tutti i Paesi della zona euro, pre-requisito per valutare l’idoneità al  al Mes, visto che possono chiedere gli aiuti solo i Paesi con i conti in ordine. Dalle analisi, risultano tutti idonei.

E vengono fugati anche eventuali dubbi sul debito italiano: “Malgrado i rischi, il debito resta sostenibile nel medio termine, anche grazie a importanti fattori mitiganti” come il suo profilo, con scadenze medie a 8 anni che smorzano i rischi dei temporanei aumenti dei tassi. Quindi “anche se il debito si deteriora per la crisi”, il rapporto debito/Pil “resta su una traiettoria di discesa nel medio termine”.

La lettera dei commissari è comunque una proposta, che l’Eurogruppo dovrà confermare. Inoltre, dovrà chiarire cosa si intende per spese dirette e indirette legare al virus, le scadenze dei prestiti, e per quanto tempo sarà disponibile la linea di credito.

Anche se non è in agenda, i ministri dovrebbero anche menzionare il Recovery plan, in attesa della proposta che la Commissione dovrebbe presentare tra una-due settimane.

Proprio su questo si è concentrata la telefonata tra il premier Giuseppe Conte e la presidente Ursula von der Leyen, che hanno affrontato il delicato tema del percorso negoziale del prossimo bilancio Ue.

(di Chiara De Felice/ANSA)

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