Bonafede ‘compatta’ il Centrodestra, presentata la sfiducia

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in aula alla Camera durante le comunicazioni sull'amministrazione della giustizia,
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in aula alla Camera durante le comunicazioni sull'amministrazione della giustizia, Roma, 28 gennaio 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Continua rovente lo scontro politico sulle scarcerazioni dei mafiosi. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che si è sottoposto al fuoco di fila del question time alla Camera e al Senato, non ha convinto le opposizioni e anzi è riuscito a coalizzarle nella presentazione di una mozione di sfiducia.

A depositarla, a Palazzo Madama, è stato il leader della Lega Matteo Salvini, con il supporto di Fratelli d’Italia e dei forzisti di Silvio Berlusconi.

“Vogliono sfiduciarlo perché è un ministro scomodo. C’è tutto un mondo di potenti ammucchiati in difesa del loro potere e dei loro interessi per cui Bonafede è un ministro scomodo”, si legge in un post sul blog del M5s.

Sta di fatto che il 13 maggio la mozione sarà discussa e l’unica strada per evitarla è che il ministro intervenga con una informativa ad hoc. Una doccia fredda sul Guardasigilli – che ha ribadito che non c’è stata “nessuna interferenza” nella sua decisione di non nominare a capo del Dap nel 2018 l’allora pm antimafia Nino De Matteo – è arrivata anche dal Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, che ha detto che l’uscita dal carcere dei condannati per mafia si poteva evitare e che “ci si è lasciati prendere dal rischio del contagio”.

Bonafede non ha placato gli animi nonostante abbia confermato di essere al lavoro su un decreto che consenta ai magistrati di sorveglianza di rivedere le decisioni che hanno mandato ai domiciliari i boss tenendo presente il mutato contesto epidemiologico, e gli strumenti messi in campo contro il Covid.

Il Guardasigilli ha battuto il tasto sul fatto che le scarcerazioni sono avvenute in forza di norme “in vigore” prima dell’avvento del Coronavirus e che il governo e la sua azione specifica contro il crimine organizzato “non verrà mai meno”.

Intanto però sono usciti dalla cella 376 detenuti legati ai clan: mafiosi che, secondo De Raho, “potevano essere assegnati a centri di cura penitenziari, invece si è optato per i domiciliari perché ci si è lasciati prendere dal rischio del contagio”. “Non si comprende perché ci fosse questa preoccupazione – ha proseguito De Raho – dato che si tratta di detenuti in isolamento e dunque impossibili da contagiare, bastava un termo scanner”. Invece, “l’amministrazione penitenziaria ha lasciato intendere di non essere in grado di escludere il rischio del contagio, spostando la responsabilità sui tribunali”.

Insomma, uno scaricabarile. Come se non bastasse De Raho ha reso noto di aver saputo solo con un mese di ritardo che il 21 marzo il Dap aveva chiesto agli istituti penitenziari di fare un report sulle condizioni di salute dei detenuti per valutare la compatibilità col carcere.

“L’Italia non può permettersi di tenere in carica un ministro che con le sue scelte scellerate ha consentito la scarcerazione di mafiosi, boss compresi, vanificando il lavoro di migliaia di servitori dello Stato e umiliando le famiglie delle vittime della mafia. Spero che il Parlamento abbia, almeno su questo, un sussulto di dignità”, ha dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Sul web viaggia a gonfie vele la petizione contro le scarcerazioni promossa dal centro di formazione intitolato al magistrato Antonino Caponnetto, 24mila le firme raccolte in un giorno. Si chiede che le domande per i domiciliari vengano esaminate con il concorso della Direzione nazionale antimafia e quello delle Dda distrettuali, come ha previsto Bonafede nella sua corsa ai ripari iniziata anche con la nomina di un nuovo capo al Dap, il Procuratore generale della Corte di Appello di Reggio Calabria, Dino Petralia, che ha ricevuto il via libera al collocamento fuori ruolo dal Csm per assumere l’incarico a Via Arenula.

(di Margherita Nanetti/ANSA)

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