Loveparade, processo sulla strage finisce senza condanne

Memorial per le vittime del concerto Loveparade al the Karl Lehr Tunnel in Duisburg, Germania., 23 July 2019.
Memorial per le vittime del concerto Loveparade al the Karl Lehr Tunnel in Duisburg, Germania., 23 July 2019.(ANSA/EPA/FRIEDEMANN VOGEL)

BERLINO.  – Il processo per la tragedia di Loveparade, il raduno di musica techno a Duisburg in cui dieci anni fa morirono 21 persone tra cui l’italiana Giulia Minola, si chiude senza condanne.

In tanti morirono e 650 rimasero feriti durante la calca nei pressi di un tunnel, del tutto inadeguato al deflusso di un numero di persone molto più alto del previsto.

E per dieci anni alla sbarra hanno sfilato sei funzionari del Comune di Duisburg e quattro dipendenti dell’organizzazione dell’evento, la Lopavent. L’accusa era di omicidio colposo e lesioni colpose. A tutti veniva imputato di avere commesso gravi errori di pianificazione dell’evento.

Il processo, iniziato l’8 dicembre 2017, ha visto l’archiviazione di sette posizioni nel 2019 e alla fine gli imputati era rimasti in tre. Dopo 184 giorni di udienze il tribunale regionale di Duisburg ha interrotto in maniera irrevocabile il processo sull’incidente senza un verdetto. Agli ultimi imputati è riconosciuta una colpevolezza lieve.

“Sapevamo che sarebbe finita così, ma quando poi sucede davvero è diverso. È come se avessi esaurito la forza di avere dei pensieri” ha commentato Nadia Zanacchi, la mamma di Giulia Minola, dopo l’archiviazione del processo.

Secondo il tribunale, ci sono stati una serie di errori organizzativi che hanno portato al disastro. “Gli impianti di separazione e le chiuse non sono stati progettati per quel tipo di folla. Le recinzioni hanno portato poi a ulteriori colli di bottiglia”, ha detto il giudice Mario Plein l’ultimo giorno del processo. Non c’era abbastanza spazio per gestire la folla e “la congestione era prevedibile”.

I problemi erano cominciati già dal primo pomeriggio con una mancanza di comunicazione tra gli organizzatori dell’evento e la polizia. La situazione si era aggravata ulteriormente quando la polizia aveva preso accordi per la canalizzazione della folla con i vigili del fuoco senza consultare l’organizzazione, riferisce Sueddeutsche Zeitung.

Il controllo del flusso delle persone era stato scoordinato ed erano arrivati “ordini non appropriati” dalla polizia che hanno aggravato i problemi. Un combinato disposto di fattori che hanno causato una tragedia di enormi proporzioni.

(di Uski Audino/ANSA)

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