Newco Alitalia dal 1 giugno ma Covid affonda le vendite

Un aereo Alitalia prende il volo.
Un aereo Alitalia prende il volo. (ANSA)

ROMA.  – La newco pubblica per la nuova Alitalia dovrebbe partire il primo giugno ma intanto il coronavirus manda a picco i ricavi di marzo e di aprile.

Il commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, in un’audizione in videoconferenza alla Commissione Trasporti della Camera fa il punto sulla situazione economico-finanziaria e sulle prospettive della compagnia a seguito dell’emergenza Covid, sottolineando che quello del primo giugno per il decollo della newco è un “obiettivo molto ambizioso” perché “gli adempimenti sono tanti”.

La nuova compagnia partirà con due newco, dove “una prenderà in affitto il ramo CityLiner (la compagnia regionale) e una prenderà in affitto il ramo di Alitalia”, ha precisato il commissario, spiegando che questa situazione è dovuta ad un “problema tecnico concorsuale” perché ci sono due società in amministrazione straordinaria.

La newco di Alitalia avrà una flotta di 92 aerei ossia 20 di lungo raggio, 60 di corto e medio raggio e 12 regionali, ha spiegato ancora Leogrande, aggiungendo che il passaggio alla nazionalizzazione “può dare continuità aziendale in termini solidi” e “il discorso potrebbe essere portato a termine”.

Guardando agli effetti del coronavirus e del successivo lockdown sulla compagnia, il commissario ha parlato di un “crollo verticale” delle vendite. A marzo i ricavi sono stati di 43,95 milioni di euro contro i 186,73 milioni dello stesso mese del 2019 con una contrazione del 76,5%. Ad aprile è arrivato il peggio: le vendite sono precipitate del 97% con ricavi “neanche per 5 milioni a fronte dei 160 dell’anno precedente”.

E a causa della pandemia Alitalia ha dovuto restituire oltre 70 milioni di biglietti che erano stati venduti ed incassati per la mancata operatività dei voli.

A febbraio, invece, anche se erano iniziate le prime ricadute da effetto Covid, il mese si era concluso “con un leggero calo del fatturato dell’1,9%”, con ricavi scesi a 145,61 milioni di euro da 148,44 milioni dello stesso mese del 2019. In questo quadro, Leogrande ha sottolineato che è “molto difficile fare delle previsioni” e che il coronavirus avrà un impatto anche sul 2021.

Per quanto riguarda il futuro dei dipendenti, il commissario ha detto che è stata chiesta la cassa integrazione per 6.607 unità in Alitalia e 221 per City Liner e si spera di arrivare alla firma nei prossimi giorni al Ministero del Lavoro.

L’audizione di Leogrande ha però sollevato molti dubbi e polemiche tra alcuni membri della Commissione Trasporti circa il futuro della compagnia. “Siamo fortemente preoccupati”, il commissario “non ci ha fornito alcun elemento utile per capire come verrà organizzata l’attività delle nuove newco”, ha detto il capogruppo Pd in Commissione Trasporti Davide Gariglio mentre i deputati di Forza Italia della Commissione hanno sottolineato che Fi “non permetterà la nazionalizzazione ad ogni costo” di Alitalia. Fratelli d’Italia ha chiesto poi “le immediate dimissioni” di Leogrande per la “sua totale inadeguatezza” nel ricoprire l’incarico.

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