Calciatori “discriminati” e Spadafora chiama Tommasi

Lo stadio San Paolo di Napoli deserto
Lo stadio San Paolo di Napoli deserto. (ANSA)

 

ROMA. – “Il governo discrimina i calciatori, cambi il decreto e ci consenta di svolgere allenamenti singolarmente” Alla fine di una giornata ricca di colpi di scena, arriva la dura presa di posizione di calciatori italiani, e il ministro Spadafora chiama Damiano Tommasi per spiegare che “non c’era altra scelta” dopo le stringenti indicazioni del comitato tecnico scientifico.

Mentre Parigi dichiara chiuso il campionato, ma i governi di Londra, Madrid e i Laender tedeschi danno la prime luce verde, in Italia il futuro dei campionato ruota ancora attorno alla polemica per il nuovo dpcm del Governo, e stavolta a prendere posizione non sono solo i club, ma i giocatori.

Il clima è teso. E il caos regna sovrano. Con la Lega di serie A ed il ministro Spadafora protagonisti di un duello a colpi non certo di fioretto. Il calcio vuol ripartire e chiede tempi certi. Il ministro è chiaro: “La prudenza che noi stiamo avendo sul calcio é ció che lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di ripresa del campionato: l’alternativa é fare come ha fatto la Francia, dire che calcio si ferma qui”.

Fanno sentire la loro voce i calciatori che attraverso il loro sindacato definiscono  “discriminatoria e illogica” la scelta del Governo di far svolgere gli allenamenti degli sport professionistici individuali e di impedirli ai calciatori professionisti “in forma individuale”. E il calcio rischia “danni irreparabili”, sottolinea il presidente della Lazio Claudio Lotito, che definisce il “Dpcm illogico” ribadendo “l’importanza del ruolo sociale del calcio”.

La fuga in avanti della serie A che ieri aveva fatto trapelare disappunto perché non era stato tenuto conto delle date indicate per allenamenti e ripresa del campionato è stata stoppata oggi dalla Figc che si è schierata al fianco del ministro sottolineando all’ANSA che non c’erano “nessun accordo e nessuna indicazione di date” per la ripresa del campionato.

Spadafora ringrazia Gravina “che oggi ha smentito le illazioni di qualcuno della Lega di serie A che aveva detto che c’era stata un accordo sulla data di ripresa del campionato. É il solito vizietto di qualche presidente, ma penso davvero di pochi,di mettere in giro menzogne e falsitá per fare pressioni sul governo”.

In attesa di sviluppi il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha manifestato “piena disponibilita’ ad aiutare la Figc sul protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre professionistiche e degli arbitri predisposto dalla sua commissione medica”. Protocollo da perfezionare, come aveva detto ieri il ministro.  Uno dei nodi che non aveva convinto gli esperti del comitato tecnico scientifico era  quello relativo agli allenamenti individuali degli sport di squadra.

Quando il ministro ha insistito, gli scienziati del comitato técnico scientifico si erano irrigiditi perché il protocollo Figc prevedeva per questi allenamenti la presenza di 50-70 persone nei centri sportivi, con gli esperti che  avevano considerato la cosa eccessivamente rischiosa.

Intanto il Coni ha presentato uno studio del Politecnico di Torino per la ripartenza dello sport in sicurezza, calcio compreso. Allenamenti con gruppi chiusi, tamponi 48 ore prima di ogni gara e obbligo di mascherina e distanziamento sociale in panchina: sono alcune delle indicazioni per gli sport di squadra, contenute nello studio sulle classi di rischio delle diverse discipline in vista della ripresa.

La decisione del governo di differenziare la ripresa degli allenamenti tra sport individuali e sport di squadre non è piaciuta al difensore della Lazio Francesco Acerbi. “Siamo rimasti sbalorditi da questa decisione. c’è una cosa che non mi quadra: se si può andare a correre nei parchi, noi abbiamo molta più distanza di sicurezza nel centro sportivo”.

Anche il medico della Roma, Andrea Causarano, definisce  “incomprensibile stop a giocatori da soli”. “L’ultimo Dpcm ci ha colti un po’ di sorpresa. Stupisce il trattamento riservato agli altri sport a discapito del calcio. Potevamo ripartire anche noi nei centri sportivi a porte chiuse e seguendo tutte le direttive nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento”.

Intanto la Lega di serie B è disposta a giocare ad agosto pur di chiudere la stagione.

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