Mattarella: “Le scuole chiuse una ferita per tutti”

Pulizia della scuola Gioberti
Pulizia della scuola Gioberti in una foto del 2 marzo 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – “Le scuole chiuse sono una ferita per tutti, ma innanzitutto per voi, ragazzi, per i vostri insegnanti, per tutti coloro che, giorno per giorno, partecipano alla vita di queste comunità”. Sono parole accorate quelle che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, mentre si discute dell’imminente avvio della fase 2, indirizza ai giovani intervenendo al programma “Maestri” di Rai Cultura in collaborazione con il ministero dell’Istruzione.

“Tutti voi rammenterete queste settimane di forzato isolamento, per ciò che la pandemia vi ha sottratto: le vostre classi, i compagni, i professori. In fondo, costretti a casa, avvertite – molti, forse, con sorpresa – che la scuola vi manca. Probabilmente, non avreste mai immaginato che poter uscire per andare a scuola costituisse un esercizio di libertà. Della vostra libertà. Ma è possibile – ragiona il presidente della Repubblica – anche che questa esperienza, così dura e sofferta, si tragga un’occasione di crescita”.

Ovvero “per riflettere tutti su ciò cui abbiamo dovuto, momentaneamente, rinunziare; e sul valore delle occasioni e dei gesti, apparentemente scontati, che in questo momento ci mancano. A cominciare dalle relazioni tra le persone”. Intanto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina prepara gli gli esami di maturità si faranno in presenza: dal il Comitato tecnico scientifico – ha fatto sapere – è arrivato il via libera.

Ed è tornato a riunirsi il Comitato che dovrà studiare la ripartenza a settembre; mentre dal ministero viene fatto sapere che nessuno degli scenari che si stanno delineando per la riapertura delle scuole a settembre prevede un incremento dell’orario dei docenti. La ministra ribadisce invece la volontà di assumere per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili: è atteso per domani il bando per il concorso straordinario per l’assunzione per 24 mila docenti già precari nella scuola.

Ma questo concorso è al centro di forti polemiche nella maggioranza e con l’opposizione: Leu, Pd, Lega ed esponenti del Gruppo Misto hanno chiesto con forza di prevedere, invece del concorso, un esame per titoli e anzianità per coloro che insegnano da più di tre anni nella scuola, anche per la difficoltà di poter svolgere i concorsi; M5S e la ministra sono stati irremovibili.

“Il concorso straordinario come lo avevamo pensato a dicembre in queste condizioni a me pare impossibile – ha detto Matteo Orfini del Pd – oggi lo abbiamo detto insieme ai colleghi Lorenzo Fioramonti, Nicola Fratoianni e Rina De Lorenzo e ribadito più volte in questi giorni”. Ma per la capogruppo M5S in commissione Istruzione Bianca Laura Granato, l’unico modo affinchè i precari della scuola possano vedersi riconosciuta la stabilizzazione è quello di procedere con il concorso”.

(di Valentina Roncati/ANSA)

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