Il mistero di Kim. Seul assicura: “É vivo e sta bene”

Una foto rilasciata dalla agenzia ufficiale North Korean Central News Agency (KCNA) mostra al leader di Corea del Nord Kim Jong Un in visita d'ispezione a una unitá di difesa.
Una foto rilasciata dalla agenzia ufficiale North Korean Central News Agency (KCNA) mostra al leader di Corea del Nord Kim Jong Un in visita d'ispezione a una unitá di difesa. Immagine d'archivio. (ANSA/EPA/KCNA)

PECHINO.  – Il leader nordcoreano Kim Jong-un “è vivo e sta bene”: secondo la versione della Corea del Sud non c’è alcun mistero sulla sorte del supremo comandante, a dispetto delle voci che si sono moltiplicate nel fine settimana, fino a mipotizzare il suo decesso o lo “stato vegetativo” dopo un intervento per l’inserimento di uno stent coronarico.

Moon Chung-in, advisor speciale sulla sicurezza nazionale del presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha ripetuto alla Cnn quanto già detto a Fox News in merito alle speculazioni su Kim, assente da eventi pubblici da due settimane, incluso quello solenne del 15 aprile dedicato al compleanno del nonno Kim Il-sung, fondatore dello Stato e “presidente eterno”. “La posizione del nostro governo è ferma” sul punto, ha aggiunto Moon, secondo cui nessun segnale inconsueto è stato rilevato al Nord.

Il presidente Moon, intanto, ha tenuto oggi un discorso per ricordare il secondo anniversario del primo summit avuto con Kim al villaggio di confine di Panmunjom, evitando accuratamente di alimentare speculazioni ed esprimendo l’auspicio che la crisi sanitaria alla pandemia del Covid-19 possa portare a una nuova opportunità di cooperazione tra le due Coree. “Ci muoveremo in avanti per trovare i modi più realistici e pratici per i legami intercoreani”, ha affermato Moon.  Gli impegni presi dai leader nei vari summit avuti non hanno fatto grandi progressi, “ma non possiamo solo aspettare un miglioramento delle condizioni”.

La Cina, da parte sua, ha smorzato ancora i toni osservando di “non avere informazioni da dare” sul leader. Il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, sulle indiscrezioni secondo cui giovedì sarebbe partita per il Nord una delegazione ciñese comprensiva di medici, ha riferito solo che Pechino ha spedito i kit anti Covid-19 da usare “in caso di necessità future”.

Pyongyang ha negato finora contagi da coronavirus, avendo chiuso confini e collegamenti con la Cina e la Russia, e avendo obbligato gli stranieri residenti a 30 giorni di quarantena, prima di consentire lo scorso mese alla gran parte di loro di partire con un volo speciale per Vladivostok. Ma molti osservatori sono scettici sull’ipotesi “zero infezioni”.

Il generale Robert Abrams, comandante delle Us Forces Korea, l’ha definita una “rivendicazione impossibile”. La stessa Corea del Sud ha avuto una pesante diffusione del contagio, tornato sotto controllo grazie a test e mappatura dei contatti degli infetti.

Sulla sorte di Kim si rincorrono rumors da giorni. La Kcna ha riferito il 12 aprile che il leader aveva presieduto un’importante riunione del Politburo il giorno prima. E lo stesso giorno il Daily Nk, sito di informazioni basato a Seul, ha riferito che il leader sarebbe stato sottoposto ad un’operazione cardiovascolare, e starebbe recuperando in una villa sul monte Kumgang.

Una fonte citata dal JoongAng Ilbo, quotidiano di Seul, ha poi ipotizzato che il leader potrebbe essere in una quarantena dopo il contagio da Covid-19 di uno dei suoi pretoriani. Per questo, Pyongyang avrebbe chiesto alla Cina materiale medico e un team di circa 50 medici per definire le misure di contenimento.

Kim, intanto, “ha espresso il suo apprezzamento a tutti i lavoratori che hanno dedicato se stessi alla costruzione dell’ area turistica di Wonsan-Kalma”, ha riferito il Rodong Sinmun, il quotidiano del Partito dei Lavoratori.

Ieri, il think tank 38 North ha postato un rapporto basato sulle immagini satellitari del 21-23 aprile, notando che un treno probabilmente del leader era fermo in una stazione ferroviaria a Wonsan, città dove c’è il sito turistico in costruzione.

PECHINO.  – Il leader nordcoreano Kim Jong-un “è vivo e sta bene”: secondo la versione della Corea del Sud non c’è alcun mistero sulla sorte del supremo comandante, a dispetto delle voci che si sono moltiplicate nel fine settimana, fino a mipotizzare il suo decesso o lo “stato vegetativo” dopo un intervento per l’inserimento di uno stent coronarico.

Moon Chung-in, advisor speciale sulla sicurezza nazionale del presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha ripetuto alla Cnn quanto già detto a Fox News in merito alle speculazioni su Kim, assente da eventi pubblici da due settimane, incluso quello solenne del 15 aprile dedicato al compleanno del nonno Kim Il-sung, fondatore dello Stato e “presidente eterno”. “La posizione del nostro governo è ferma” sul punto, ha aggiunto Moon, secondo cui nessun segnale inconsueto è stato rilevato al Nord.

Il presidente Moon, intanto, ha tenuto oggi un discorso per ricordare il secondo anniversario del primo summit avuto con Kim al villaggio di confine di Panmunjom, evitando accuratamente di alimentare speculazioni ed esprimendo l’auspicio che la crisi sanitaria alla pandemia del Covid-19 possa portare a una nuova opportunità di cooperazione tra le due Coree. “Ci muoveremo in avanti per trovare i modi più realistici e pratici per i legami intercoreani”, ha affermato Moon.  Gli impegni presi dai leader nei vari summit avuti non hanno fatto grandi progressi, “ma non possiamo solo aspettare un miglioramento delle condizioni”.

La Cina, da parte sua, ha smorzato ancora i toni osservando di “non avere informazioni da dare” sul leader. Il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, sulle indiscrezioni secondo cui giovedì sarebbe partita per il Nord una delegazione ciñese comprensiva di medici, ha riferito solo che Pechino ha spedito i kit anti Covid-19 da usare “in caso di necessità future”.

Pyongyang ha negato finora contagi da coronavirus, avendo chiuso confini e collegamenti con la Cina e la Russia, e avendo obbligato gli stranieri residenti a 30 giorni di quarantena, prima di consentire lo scorso mese alla gran parte di loro di partire con un volo speciale per Vladivostok. Ma molti osservatori sono scettici sull’ipotesi “zero infezioni”.

Il generale Robert Abrams, comandante delle Us Forces Korea, l’ha definita una “rivendicazione impossibile”. La stessa Corea del Sud ha avuto una pesante diffusione del contagio, tornato sotto controllo grazie a test e mappatura dei contatti degli infetti.

Sulla sorte di Kim si rincorrono rumors da giorni. La Kcna ha riferito il 12 aprile che il leader aveva presieduto un’importante riunione del Politburo il giorno prima. E lo stesso giorno il Daily Nk, sito di informazioni basato a Seul, ha riferito che il leader sarebbe stato sottoposto ad un’operazione cardiovascolare, e starebbe recuperando in una villa sul monte Kumgang.

Una fonte citata dal JoongAng Ilbo, quotidiano di Seul, ha poi ipotizzato che il leader potrebbe essere in una quarantena dopo il contagio da Covid-19 di uno dei suoi pretoriani. Per questo, Pyongyang avrebbe chiesto alla Cina materiale medico e un team di circa 50 medici per definire le misure di contenimento.

Kim, intanto, “ha espresso il suo apprezzamento a tutti i lavoratori che hanno dedicato se stessi alla costruzione dell’ area turistica di Wonsan-Kalma”, ha riferito il Rodong Sinmun, il quotidiano del Partito dei Lavoratori.

Ieri, il think tank 38 North ha postato un rapporto basato sulle immagini satellitari del 21-23 aprile, notando che un treno probabilmente del leader era fermo in una stazione ferroviaria a Wonsan, città dove c’è il sito turistico in costruzione.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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