Matrimonio saltato, conto salato. L’amore al tempo del virus

Passeggeri con mascherine nel metro di Londra.
Passeggeri con mascherine nel metro di Londra. (ANSA/EPA/ANDY RAIN)

LONDRA. – Maledetto coronavirus, che fa appassire anche i fiori d’arancio. Per non poche coppie di promessi sposi britannici al danno dell’epidemia, dell’isolamento e del rinvio di matrimoni fissati da tempo, si è sommata la beffa del conto salato che si sono viste comunque recapitare per la cancellazione tardiva di ricevimenti già prenotati. Una vessazione in piena regola, denunciano ora i truffati, puntando il dito contro gestori di sale e banchetti.

In molti casi la flessibilità e il buonsenso hanno prevalso; ma c’è chi ha pensato bene di provare a fatturare lo stesso, aggrappandosi a clausole e cavilli per recuperare un po’ del denaro che l’emergenza sta facendo perdere a tutti.

A danno di clienti come Adam Gibbs, 36 anni, e Sarah Summerskill, 33, per esempio, che avrebbero dovuto coronare il loro sogno d’amore a maggio, ma sono stati obbligati a far saltare tutto delle restrizioni anti Covid-19.

Previdenti, Adam e Sarah avevano prenotato con 18 mesi d’anticipo a Cain Manor, amena location nel Surrey, sud dell’Inghilterra, per un costo di 17.000 sterline: 13.000 delle quali versate in anticipo alla società Bijou Weddings.

Soldi di cui non rivedranno un penny, salvo ricorso legale, poiché l’azienda ha addebitato un 80% di penale per il ritardo nella disdetta. Nemmeno fosse dipeso da loro. Una cifra che d’altro canto l’assicurazione – debitamente stipulata – si rifiuta di coprire trincerandosi dietro la forza maggiore.

“É insensato pagare l’80% di un servizio mai fornito per un ricevimento mai organizzato”, ha commentato Adam alla Bbc, innescando uno scandalo pubblico che ha indotto anche altri a venire allo scoperto. Come Jack Trowsdale, 27 anni, e Claudia Dickens, 25 (affidatisi alla medesima società per un matrimonio fissato nel Sussex a giugno e pure annullato), impossibilitati a loro volta a recuperare le 21.000 sterline di super caparra scucite a vuoto, e frutto di faticosi risparmi, pur essendosi visti nel frattempo dimezzati gli stipendi causa lockdown.

Di fronte alla brutta figura, Bijou Weddings s’è risolta a offrire alla fine alle coppie buggerate la chance di riprenotare le nozze in altra data – e “senza costi aggiuntivi”, bontà sua – purché entro il 2020. Sempre che il virus sia d’accordo.

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