Istat: febbraio, ordini -4,4%, fatturato -2,1% su mese

Personale scientifico al lavoro in un laboratorio farmaceutico.
Personale scientifico al lavoro in un laboratorio farmaceutico. (ANSA)

ROMA.  – L’Istat registra i primi effetti economici dello stato di emergenza e delle misure decretate da Governo e Regioni per combattere il Coronavirus.

A febbraio, mese in cui sono arrivati per il Nord i primi decreti e ordinanze, gli ordinativi e i fatturati hanno registrato un calo congiunturale rilevante che dovrebbe accentuarsi nei dati di marzo quando lo stato di emergenza e le misure di contenimento e chiusura delle attività sono state estese a tutto il territorio nazionale.

Il calo di commesse e ricavi non ha riguardato tutti i settori. Come prevedibile i farmaceutici registrano un boom di ordinativi e l’alimentare, tra le poche attività essenziali rimaste aperte vede un forte incremento dei fatturati. Mentre il settore del tessile e dell’abbigliamento – già in forte crisi – ha registrato perdite pesanti.

Andando ai numeri, secondo le stime diffuse dall’Istat, nel mese di febbraio gli ordinativi hanno segnato un calo del 4,4% rispetto a gennaio e del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è diminuito del 2,1% su gennaio, con un aumento dello 0,9% rispetto al febbraio 2019 dovuto però alla crescita (+3,3%) del mercato estero mentre continua a soffrire il mercato interno (-0,3%)

Tornando agli ordinativi, che meglio indicano la reazione dell’economia reale, qui si evidenzia nel dato tendenziale (-2,6%) una marcata riduzione del mercato interno (-4,2%) quasi stabile quello estero (-0,2%). La maggiore crescita tendenziale si registra nell’industria farmaceutica (+8,3%), mentre il peggior risultato nel tessile e abbigliamento (-9,1%).

In controtendenza rispetto all’andamento generale anche l’industria alimentare, che a febbraio – sottolinea Coldiretti – mette a segno un aumento record del 7,5% del fatturato. “Sono oltre 3 milioni gli italiani, che in piena emergenza sanitaria hanno continuato a lavorare nella filiera alimentare, dalle champagne all’industria fino ai negozi e supermercati, per garantire le forniture di cibo e bevande alla popolazione” ha ricordato l’organizzazione.

Sempre per il fatturato, tutti gli indici segnano un calo congiunturale: -1,0% i beni di consumo, -1,3% i beni intermedi, -1,4% i beni strumentali e, in misura molto più accentuata, l’energia (-11,5%). Con riferimento al comparto manifatturiero, il settore dei mezzi di trasporto registra la crescita tendenziale più rilevante (+14,1%), mentre l’industria della raffinazione del petrolio mostra il calo maggiore (-9,2%).

(di Maria Gabriella Giannice/ANSA)