Banche: già dati due miliardi di prestiti, invii anche di notte

Insegna di una banca.
Insegna di una banca. (ANSA)

ROMA.  – Entra nel vivo la procedura di concessione di nuovi prestiti in epoca di emergenza Covid. Nel giorno in cui la commissione banche ha chiamato in audizione i responsabili dell’Abi per fare il punto sull’operatività delle nuove misure adottate dal governo, il ministro dello Sviluppo Economico ha fatto sapere che sono stati già erogati finanziamenti per circa 2 miliardi.

E si muove anche il meccanismo per le imprese maggiori. Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana a sottoscrivere un protocollo di collaborazione con Sace che nei giorni scorsi ha chiuso l’accordo quadro con l’Abi.

Sono già 14.723 le operazioni garantite sulla base delle misure previste dal decreto Liquidità, ha detto Patuanelli in un Question time, aggiungendo che di queste operazioni 1.055 sono relative ai micro finanziamenti fino a 25.000 euro, ammontanti a un totale di prestiti erogati pari a circa 24 milioni.

Alla Banca Popolare di Bari il plafond si è esaurito in due giorni e l’istituto ha dovuto sospendere le domande per poi riattivarle a partire già da domani, giovedì, dopo aver aumentato il budget, operazione non banale per un istituto in ristrutturazione.

É chiaro che in questa fase gli istituti maggiori o comunque quelli con maggiori risorse stanno gestendo più in fretta e senza intoppi le richieste, magari anche contattando preventivamente la propria clientela.

Effettivamente la sete di prestiti si sta rivelando sempre più consistente, ma non mancano le segnalazioni da parte di privati e aziende che lamentano ancora difficoltà e lungaggini nell’accesso al credito. A farsene portavoce è stata la presidente della commissione Carla Ruocco, introducendo l’audizione dei vertici dell’Abi. “Ci continuano ad arrivare segnalazioni di famiglie, professionisti ed imprese su difficoltà ad interloquire efficacemente con gli istituti di credito”.

E mentre l’Abi ha firmato un’intesa coi consumatori per sospendere fino a 12 mesi la quota capitale delle rate dei mutui garantiti da immobili e degli altri finanziamenti a rimborso rateale, il direttore generale Giovanni Sabatini ha indicato di fronte ai parlamentari alcune priorità per il paese e il sistema bancario: semplificazione nell’accesso al Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi e tutela penale delle banche che devono concedere i prestiti in primis.

La ferocia e l’entità dello shock da coronavirus sono paragonabili, per Sabatini, a quelli di una guerra. Guerra che, ha detto, vede gli istituti di credito chiamati ad affrontare “uno sforzo enorme”. Ma Sabatini ha assicurato che l’Abi sta operando con tempestività e continuità a stretto contatto con le banche associate e con le Istituzioni per assicurare il sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese”. Ma al settore bancario “viene chiesto uno sforzo enorme per una risposta in tempi contenuti”.

A fronte di una potenziale platea di 3 milioni di clienti che potranno beneficiare dei prestiti fino a 25 mila euro, Sabatini ha ipotizzato tuttavia che l’attuale dotazione di risorse per garantirli “potrebbe non essere sufficiente”. E tra le priorità da lui indicate c’è quella di semplificare l’accesso alle garanzie del Fondo, con l’estensione della procedura facilitata senza valutazione del merito di credito, anche per le domande di garanzie relative a finanziamenti fino a 100 mila euro. E in ogni caso, soprattutto per velocizzare i tempi di concessione dei prestiti, il direttore generale dell’Abi ha sottolineato l’importanza di garantire una tutela legale delle banche.

“É necessario definire soluzioni che dando certezza ai profili di responsabilità della banca possano accelerare l’erogazione della liquidità” ha osservato infatti spiegando che “occorre tutelare sotto il profilo penale l’attività di erogazione di crédito durante la crisi” per evitare che sulle banche siano trasferiti rischi nel caso in cui le imprese cadessero in stato di insolvenza con possibili conseguenze rispetto alle procedure fallimentari. Una richiesta cui risponde il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni ” Se c’è qualche miglioramento da fare sul provvedimento il Parlamento esiste per quello ma non credo che lo scudo penale sia la risposta”.

Per far fronte ulteriormente alla crisi conseguente all’emergenza sanitaria, Sabatini ha assicurato infine che si cercherà di accelerare l’anticipo dell’erogazione della Cig da parte delle banche.

(di Angelica Folonari/ANSA)

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