Carolina Varela, il rugby come terapia nella lotta contro il cancro

Carolina Virgina Varela con il rugby ha sconfitto il cancro. foto cortesia

CARACAS –  “Il rugby é come la vita. Alla palla non importa chi sei e da dove vieni, con un po’ di fortuna ed abilità lei risponde. Questo sport ti insegna a mantenerti tranquillo anche quando il temporale si avvicina. Impari a difendere i tuoi amici come se fossero tuoi fratelli. Ti insegna a dare il meglio di te e per questo motivo la meta principale di questo sport é arrivare fino alla fine”.

Uno dei personaggi che conosce molto bene queste parole é l’arbitro internazionale Carolina Virginia Varela, che ha saputo fare un try al cancro. Lo sport della palla ovale é stato fondamentale nella sua lotta contro questo male.

Carolina,  è sposata con Erickson Bermudez (presidente della Federazione Venezuelana di Rugby) con cui ha avuto due bimbi. Nel 2016, appena rientrata dal suo primo impegno internazionale come arbitro, Sudamericano di Rugby Spiaggia, scopre di avere il cancro. Ma da subito questa ragazza, nata a Barquisimeto, tira fuori la sua forza di volontà per lottare questo malanno.

Stando a quanto riferito in un comunicato stampa, la sua storia sta diventando un modello da seguire non solo in Venezuela, ma anche nel continente.

“Ho parlato con diverse persone sulla mia esperienza e mi hanno detto che la mia storia é servita per motivare altre persone” spiega Carolina.

Quando sono iniziate le sessioni di chimioterapia, non poteva continuare ad arbitrare per il semplice fatto che non poteva stare all’aperto e fare tanta attività física. Ma anche in questo periodo della sua vita il rugby l’ha aiutata inserendola in diverse attività e cosí continuava ad essere nel mondo della palla ovale.

“Quando le persone hanno saputo che ero malata, l’amore ed il supporto che ho ricevuto dal mondo del rugby é stato straordinario. La mia famiglia ed i miei amici sono stati i motori fondamentali con il loro supporto. I loro messaggi d’amore e di supporto anche finanziario é stato travolgente”.

Durante il periodo durante il quale non poteva uscire di casa Carolina Virgina Varela ha impartito lezioni di arbitraggio. E grazie a questo, come ha dichiarato lei stessa, hanno dato quella spinta che l’ha fatta sentire utile per il rugby.

“Per me si era aperto un nuovo mondo ed ho cominciato a leggere e studiare più cose sul rugby, ho capito che c’erano tante cose che potevo fare per mantenermi occupata ed essere utile per lo sport che amiamo a casa: il rugby”.

Appena finita la terapia, Carolina Virginia Varela ha ottenuto il patentino dalla World Rugby per insegnare questo sport. Quando le é stato chiesto sul ruolo di questo sport nella sua vita lei ha risposto: “É tutto! Ero rimasta senza ciglia, sopracciglia, capelli, ma non ho perso mai il sorriso. Ho portato il rugby con me ad ogni posto dove andavo e lavorando al massimo per insegnarlo con tanto affetto”.

(di Fioravante De Simone)

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