Governo rassicura su app Immuni, volontaria e con privacy

Caratteristiche della app Immuni.
Caratteristiche della app Immuni. (ANSA)

ROMA. – L’utilizzo dell’app Immuni sarà volontaria e non ci saranno penalizzazioni per chi non la scarica. Sarà garantita privacy e sicurezza e per la sua autorizzazione servirà una legge. Il governo fa chiarezza sull’applicazione per il tracciamento del contagio da coronavirus che insieme ad altre misure aiuterà a gestire la Fase 2 della ripresa, mentre maggioranza e opposizione incassano la disponibilità a coinvolgere il Parlamento.

E la ministra dell’Innovazione mette in chiaro le informazioni tecniche e i passaggi che hanno portato alla selezione della società Bending Spoons, creatrice di Immuni. “L’applicazione sarà su base volontaria e faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione nei movimenti o altri pregiudizi. Un team composto dal Ministero dell’Innovazione, della Salute e da esperti in sicurezza cibernetica sta affiancando il Commissario Arcuri al fine di implementarla nel migliore dei modi e con le più elevate garanzie”, spiega il premier Giuseppe Conte sciogliendo i dubbi che si erano generati sulle limitazioni alla libertà.

“Mi riservo in una fase più avanzata – aggiunge – di riferire alle Camere sui dettagli, il coinvolgimento del Parlamento deve essere pieno e stringente”.

“Il sistema di tracciamento è fondamentale per la Fase 2 , senza la mappatura tempestiva dei contatti le misure di contenimento non possono essere alleggerite – sottolinea il commissario per l’emergenza Arcuri che domani sarà audito dal Copasir – I dati anagrafici e sanitari dei cittadini dovranno essere conservati in una infrastruttura pubblica e italiana”.

Per la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese “la privacy è una esigenza irrinunciabile”. Intanto maggioranza e opposizione, incassano l’impegno del governo a coinvolgere il Parlamento. L’autorizzazione al sistema di contact tracing avverrà attraverso “una norma di rango primario”, cioè una legge o un decreto convertito dal Parlamento, forse già quello di aprile, ha spiegato l’esecutivo in una riunione di capigruppo. Percorso già auspicato dal Garante Privacy, Antonello Soro.

E la ministra dell’Innovazione Paola Pisano pubblica un documento in cui mette in chiaro i dettagli e il percorso “iniziato un mese fa” che ha portato alla scelta di Bending Spoons. “L’app sarà open source, non conserverà i dati, sarà compatibile con i diritti dei cittadini sanciti dalla Costituzione e il suo utilizzo cesserà non appena terminerà la fase dell’emergenza”, spiega la ministra aggiungendo che l’azienda milanese “si è impegnata gratuitamente a completare gli sviluppi software necessari per la messa in esercizio dell’app”.

Oltre al dibattito politico, le app per il tracciamento adottate da diversi paesi del mondo, stanno generando anche un dibattito tecnico riguardo la privacy e l’efficacia. Bisogna adottare “approcci decentralizzati” con i dati conservati localmente sui dispositivi, quindi non su server esterni, puntualizza un gruppo di accademici che fa capo al Nexa Center for Internet and Society del Politecnico di Torino.

Mentre gli analisti di Counterpoint Research lanciano l’allarme sul sistema di tracciamento che ha visto Google e Apple unire le forze: lascerà fuori due miliardi di persone, soprattutto i meno abbienti e i più anziani nelle aree più povere del pianeta, dove gli smartphone compatibili sono meno diffusi.

(di Titti Santamato/ANSA)

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