Harry e Meghan rompono i ponti coi tabloid: “Basta bugie”

I duchi di Sussex Harry e Meghan.
I duchi di Sussex Harry e Meghan. (ANSA/EPA)

LONDRA.  – Harry e Meghan sbattono definitivamente le porte in faccia ai tabloid britannici e annunciano d’ora in avanti una politica di “zero commenti e zero rapporti”, salvo che in tribunale, verso tutte le testate degli editori che pubblicano Mail, Sun, Mirror ed Express: accusati di spacciare “bugie, distorsioni, invasioni” indebite nella loro privacy.

Il proclama arriva in una lettera aperta dagli effetti deflagranti affidata a una portavoce dagli Usa, dove i duchi di Sussex si sono trasferiti dopo aver deciso fra non poche polemiche di sganciarsi dai doveri ufficiali di casa Windsor rinunciando al ruolo di membri senior della Royal Family.

La lettera, inviata ai direttori delle pubblicazioni prese di mira (tutte già oggetto di azioni legali intraprese dai duchi nei mesi passati), è una requisitoria pubblica contro la stampa popolare più sensazionalista del Regno, cui il secondogenito di Carlo e Diana imputa fra l’altro da tempo di perseguitare con l’arma del gossip, dell’intrusione e del pregiudizio la consorte dopo il trattamento riservato in passato alla sua defunta madre.

I Sussex si dicono “gravemente preoccupati” dall’influenza di quella “porzione di media” che pubblica articoli “falsi, distorti o invasivi”. Media nei confronti dei quali dichiarano una chiusura netta basata su due pilastri, “nessuna reazione e zero rapporti”: in modo da provare a screditarne anche le ricorrenti fonti anonime citate come a loro vicine.  Non si tratta “di evitare la critica, né di sottrarsi al dibattito pubblico o di censurare la diffusione di notizie accurate”, assicurano Harry e Meghan.

“I media hanno tutti i diritti di scrivere e ovviamente di avere un’opinione sul Duca e la Duchessa di Sussex, buona o cattiva. Ma questa non può essere basata sulla bugia”, si legge ancora nel testo, non senza la precisazione che i due intendono rifiutarsi di “far da moneta di scambio” di un giornalismo commerciale fondato “sull’acchiappa clic e la distorsione” che ha già “fatto completamente a pezzi la loro vita; senz’altra ragione se non quella d’alimentare le mproprie entrate pubblicitarie con pettegolezzi volgari”.

La durezza dell’atto di accusa della coppia – respinto dalle testate in questione come un attacco alla libertà di stampa o almeno al diritto di pubblicare indiscrezioni di cui viene rivendicato un presunto interesse pubblico – coincide con quella dello scontro giudiziario: in primis con il Mail on Sunday, chiamato in causa per aver pubblicato un’addolorata lettera privata di Meghan a suo padre, Thomas Markle, senza il permesso dell’autrice, e messo sotto pressione da nuove rivelazioni squadernate dagli avvocati della coppia in un’udienza svoltasi a Londra proprio oggi.

E si accompagna all’impegno, espresso nella lettera in toni di sfida quasi provocatoria all’establishment mediatico d’oltremanica, di continuare a dialogare invece con altri: con il web, “con giornalisti giovani ed emergenti”, oltre che con grandi network americani come l’Abc dove giusto stasera Meghan ha concesso la prima intervista giocando “in casa”, in tempi di coronavirus, dopo la cosiddetta “Megxit”, la partenza dal Regno e il trasloco – via Canada – a Los Angeles.

Lascia un commento