Coronavirus: la storia di Alda, a 97 anni dietro il bancone della farmacia

Alda, farmacista a 97 al lavoro nonostante il coronavirus.
Alda, farmacista a 97 al lavoro nonostante il coronavirus. (ANSA)

ROMA. – Gentile e riservata, allegra e iperattiva. Nonostante i suoi 97 anni, Alda Baroni è ancora tutti i giorni a dispensare medicine dietro al bancone della sua farmacia, anche in tempi di coronavirus. “Il lavoro è la mia vita. E il mio è faro è sempre stato l’insegnamento di mio padre: ovvero prima di tutto educazione e gentilezza”, spiega con voce squillante la titolare dell’unica farmacia di Chianni, in provincia di Pisa, e, probabilmente, la più anziana d’Italia.

Nata nel 1923, Alda si è laureata in farmacia a Pisa pochi anni dopo la fine della guerra, quando le donne che frequentavano l’università erano un’eccezione. Una materia non scelta per passione ma che è poi diventata la passione della sua vita.

Nel 1948 già lavorava come farmacista a Pontedera. Quindi, nel 1962 ha avuto la direzione, e successivamente la titolarità, della farmacia di Chianni, paesino in cui si respira ancora l’atmosfera medievale e che era, all’epoca, ben più popoloso di oggi. Risale al 1979 la decisione di ristrutturare un antico fienile, in una stradina che porta alla piazza principale del paese, per spostare qui, dove ancora oggi si trova, la nuova sede della farmacia.

Dopo 72 anni passati dietro il bancone, in questo momento di emergenza sanitaria, Alda potrebbe tranquillamente stare in casa, visto che rientra nella fascia della popolazione a maggior rischio. Ma a lavoro continua ad andare tutti i giorni, dalla mattina alle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, rigorosamente protetta da mascherina, guanti e schermo in plexiglass.

E rigorosamente in compagnia del suo barboncino, facendo a piedi il breve tratto di strada che divide casa sua dalla farmacia. “Non potrei restare a casa. Ma certo – racconta – la situazione mi preoccupa. E mi preoccupa anche la confusione e l’eccesso di informazioni, a volte contraddittorie, che si susseguono sui media. Alle persone che vengono consiglio attenzione e comportamenti di protezione corretti, stili di vita sani. Tutto questo aiuta sempre, soprattutto ora”.

I ricordi più belli della professione? “Quando in farmacia si facevano ancora le preparazioni galeniche e mi alzavo di notte perché mi chiamavano a casa per le urgenze. Il tesoro che mi porto dentro è il contatto con gli abitanti di Chianni, che in molti casi ho visto crescere e diventare adulti, mettere su famiglia. Per me non sono clienti, sono persone.

Il farmacista è diventato un venditore di farmaci, ma chi fa questa professione dovrebbe ricordare sempre che non siamo un supermercato: questo significa guardare le persone negli occhi, instaurare un rapporto, dedicare attenzione a chi hai davanti”.

Quanto ai suoi 97 anni, portati agilmente su fisico quasi esile, a volte la spaventano. Ma il suo trucco è “non pensarci. Uscire di casa e andare a lavorare, perché la cosa più importante è mantenere in attività il cervello e non restare seduti in poltrona”.

(di Livia Parisi/ANSA)

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